domenica 10 marzo 2013

214° Post - Pensieri,Parole,Azione.

Un saluto a chi mi legge.




Nel  210° Post- "Nutrire la propria Consapevolezza" ho avuto modo di presentare all'attenzione, il Libro di Julian Jaynes " Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza" ADELPHI Edizioni.
Poiché nella Teoria espressa dall'Autore, si parla in modo specifico dell' Iliade, ho voluto dopo tantissimi anni (dal tempo della scuola) rileggermi con attenzione questo Poema Omerico.
Prima di tutto però, ringrazio l'Autore del Libro sopra citato e benché alcune sue teorie non mi trovino in accordo, l'impegno profuso e comunicato, nel cercare di dare risposte ad un "tema" così importante per ognuno di noi, mi ha dato la possibilità di riavvicinarmi ai contenuti di un Poema, così "importante" per la  Cultura occidentale e non solo.
Prima di proporre una pur breve riflessione in merito alla mia lettura dell'Iliade, voglio riportare il retro della Copertina del Libro - ILIADE a cura di Maria Grazia Ciani - Grandi Classici tascabili Marsilio-

ILIADE - Omero
Un mondo in cui la morte è evento dominante viene inondato di luce metafisica e fissato nell'immagine crudele di una forma perfetta e priva d'ombra. E' il mondo perduto degli eroi, la privilegiata arena dei campioni, l'universo aristocratico dei principi: murato nelle sue leggi inesorabili, segnato da un tempo limpido e breve, bruciato dall'eccesso di splendore. Roberto Calasso lo ha paragonato a un "immane masso abbandonato nella pianura"; un masso che pesa su tutto l'immaginario greco, un universo pietrificato che proietta sull'Occidente innumerevoli figure carismatiche - Elena e Achille, Ettore e Andromaca, Priamo ed Ecuba, Patroclo, Paride, Odisseo, Aiace, Agamennone, Diomede -; spesso richiamate dal loro poetico Valhalla per diventare materia di dissertazione di aneddoto di dramma di leggenda; ma pronte a rientrare nel loro ambito di privilegio e preclusione per riassumere, insieme al ruolo archetipico ed emblematico, il duplice volto dell'enigma.
Nulla prima dell'Iliade, tutto dopo l'Iliade. Leggere questo poema significa ritrovare chiavi segrete, spesso dimenticate, che aprono mille porte; tutti gli aspetti di una grande civiltà hanno qui - e qui soltanto - le loro radici profonde.

Naturalmente dopo una così "artistica" introduzione e "poetico" commento, la mia riflessione sarà estremamente breve.
Riprendo una delle ultime frasi  : nulla prima dell'Iliade, tutto dopo l'Iliade - 
Ho voluto intitolare questo Post - Pensieri,Parole,Azione - proprio pensando ai sentimenti e pensieri, che mi ha suscitato la lettura dell'Iliade e la "sorpresa" nel riscontare come i suoi contenuti, le "forti" personalità espresse dai suoi Eroi e dalle  sue Divinità, abbiano avuto un "ruolo" così importante nella "formazione" della Cultura occidentale e delle conseguenti Azioni che da essa Cultura sono scaturite e che si possono "leggere" ancora nei nostri giorni.
La mia "sorpresa", ecco, in questa parola sta il senso della mia personale riflessione, i Contenuti che danno forma alla nostra coscienza hanno "radici" antiche che determinano "specifici" comportamenti dei quali molte volte però non ne prevediamo gli effetti, perché la Natura di tali Contenuti ha assunto la caratteristica di un Modello da imitare non confacente alla realtà dei nostri Rapporti umani. Il Modello dell'Eroe Iliadico ha attraversato tutto il nostro tempo storico e questo mi ha sorpreso. !

Cordialità,
Sopangi.

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