domenica 27 novembre 2011

171° Post - Ipotesi di Intimità.

Un saluto a chi mi legge.


L e emozioni prendono forma
nello scambio relazionale
e l'interpretazione pensativa
può avere inizio.
L'intelligente comprensione
è discernimento di cause e di perchè,
ed è relativa
allo status mentale del "soggetto" pensatore,
si comprende allora
che la conoscenza acquisita è tramite operativo.
Ma vi è una  "intimità" da cui tutto ciò prende l'avvio?


Cordialità
Sopangi.

domenica 20 novembre 2011

170° Post - Andare per Immagini.

Un saluto a chi mi legge.


Riflessione personale:

"Credere" soddisfa un "bisogno", è sulla "natura" di questo bisogno che possiamo indagare e riflettere.

Le "immagini" pensate, qualunque esse siano nelle loro caratteristiche, divengono "reali" per il Pensatore, poichè producono "effetti".

Nel mondo pensato del Pensatore, ogni "immagine" possiede così una propria gerarchia di valori.

Ci sono "immagini" quindi che acquistano "potere" per ciò che rappresentano per il Pensatore.

Possiamo riflettere sulla "natura" del pensiero, sulla capacità di "produrre" Immagini e sulle componenti vitali che ne caratterizzano la composizione.

Vi è diversità fra l'atto del pensare e l'atto del percepire sensorialmente, mentre il percepire è "legato" alla attività sensoriale, l'atto del pensare è soprattutto "interpretazione" e può essere effettuato anche in "assenza" di attività percettiva sensoriale.

Andare per Immagini, può voler dire allora che potremmo sensibilizzare la nostra "attenzione" sulla "natura" delle Stesse, su ciò che "intimamente" producono e sulla personale "capacità" di scelta.


Cordialità,
Sopangi.

giovedì 10 novembre 2011

169° Post - L'Osservatore.

Un saluto a chi mi legge.



In questo Post, proverò ad interpretare la "funzione" dell'Osservatore, considerandola una posizione conoscitiva privilegiata, per mezzo della quale si può attingere ad un conoscere più comprensivo. L'esposizione potrà sembrare un po' enigmatica, ma ciò che ho inteso comunicare è un "sapore" più che un concetto.
L'Osservatore.
Vi è un "atteggiamento" che può produrre se ben compreso nella sua funzionalità, benefici alla Persona che ne stabilisca intelligentemente il significato operativo, tale atteggiamento è quello dell'Osservatore.
L'atto dell'osservare segue di un "istante" l'iniziale affiorare della Consapevolezza e precede di un "istante" l'interpretazione analitica di ciò che stiamo osservando, nell'atto dell'osservare che una volta acquisito sarà parte integrante delle proprie funzionalità conoscitive sempre ed ovunque e nei confronti di qualsiasi "oggetto" interno o esterno a noi, si determina un "diretto" contatto comunicativo fra l'osservatore e l'osservato, che consente di "creare" quell'atmosfera sintonica nella quale lo scambio concettuale e/o emozionale potrà produrre benefici effetti.
L'Osservatore è un "atteggiamento" che possiamo acquisire e rafforzare, evidenziandone a noi stessi il "valore" della sua funzionalità attraverso una consapevole sperimentazione.
L'Osservatore precede il "proprio" giudizio interpretativo, è "viva" attenzione, è libertà rispettosa di analisi vitale, è intelligente considerazione, è capacità integrativa ed inclusiva.

Cordialità,
Sopangi.

sabato 5 novembre 2011

168° Post - La Reciprocità.

Un saluto a chi mi legge.


In un Film italiano del 1981, del Regista Mario Monicelli, il cui Titolo era "Il Marchese del Grillo" con interprete principale il non dimenticato Alberto Sordi, si può ascoltare vedendola, una scena del film in cui il Marchese del Grillo (Alberto Sordi) rivolgendosi ad un gruppo di "plebei" si esprime in una colorita frase : io sono io e voi non siete un cazzo ! -
Questa espressione, che suscita nello spettatore una certa ilarità, ha a mio avviso un significato che è espressione di un "convincimento" che è andato formandosi in tempi molto remoti, quando cioè le "distinzioni" di Classe, si andarono via via costituendo e poi affermando nei gruppi sociali del tempo, dando l'avvio a specifiche "gerarchie" di valore e di comportamento.
Il significato di tale frase rispecchia palesemente un senso di distinzione di se dall'altro ed incorpora necessariamente un atteggiamento distruttivo (in riferimento al valore che l'altro può avere) di selettività tesa a salvaguardare i propri privilegi eventualmente acquisiti. Penso che tale atteggiamento, che non appartiene ad una società in modo particolare, ma che si può riscontrare in molti gruppi umani che si sono andati costituendo nel tempo, si sia "propagato" come una eco nella struttura del Pensiero Umano che via via si è andato evolvendo, al punto che è possibile ritrovarlo (tale convincimento) in qualunque ambito, sia privato che sociale. Voglio dire cioè che ogni individuo ereditando in sè tale atteggiamento, può più o meno consapevolmente avere un comportamento che rifletta la "distruttività" che la frase sopra riportata esprime. 
Nel mondo di oggi, è possibile che in alcune Persone che sono chiamate per i Ruoli che rivestono, a dare indicazioni di "operatività", si possa vedere purtroppo un simile "atteggiamento" con tutto ciò che ne consegue, riducendo di fatto i benefici che l'operatività che queste stesse Persone hanno indicato per il bene dei più, dovrebbero avere.
Il Mondo nel quale oggi viviamo e siamo, penso abbia bisogno di coltivare il riconoscimento del significato di un forte Sentimento di Reciprocità in tutti gli ambiti siano essi privati o sociali, perchè pur nelle ragionevoli Differenze, di cultura o posizione sociale od altro, il Senso della Reciprocità possa  essere verificato come  il giusto modo operativo attraverso il quale si determinerà il Buon Utile per tutta la Comunità presente e futura.

Cordialità,
Sopangi.

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