sabato 31 dicembre 2011

180° Post - Impossibilità e Concretezza.

Un saluto a chi mi legge.


Analizzando le molteplici e discordanti correnti di Pensiero
che contraddistinguono il nostro vivere comune,
sembra che la "realizzazione" dell'Accordo
sia fermamente "ancorato" nella mente dell'Utopista.

Ma come ogni "apparente" Impossibilità che si è manifestata,
se volgiamo lo sguardo a ritroso nel Tempo,
ha trovato soluzione,
così è "possibile" pensare che,
il "nostro" vivere comune,
incontrerà la ragionevole Bontà del proprio esserci.


Cordialità
Sopangi.


lunedì 26 dicembre 2011

179° Post - Brevi Annotazioni.

Un saluto a chi mi legge.



Da qualche parte ho letto questa frase :
La cosa più incomprensibile dell'universo è che sia comprensibile. 
"ALBERT EINSTEIN"

mi interrogo :

l'universo è comprensibile "relativamente" alla umana "capacità" di comprenderlo.
E' sulla natura di questa "capacità" e del suo "possibile" limite che dovremmo altresi porre la nostra attenzione?

Cordialità
Sopangi.

sabato 24 dicembre 2011

178° Post - Una Diversa Prospettiva.

Un saluto a chi mi legge.



Mi interrogo :
in Fisica Astronomica la Teoria del Big Bang è in grado di spiegare il fatto che "riceviamo" luce da galassie lontane da noi anche milioni di anni luce. In questo "modello" astronomico comunque penso che nell'esprimere l'idea di "ricevere" luce si abbia (ancora) l'atteggiamento di mettersi al centro dell'universo, come cioè se "tutto" dovesse confluire "verso" la Terra e, poiché "noi" siamo gli osservatori, questa concezione sembra la più ragionevole. Mi domando, è possibile considerare (sperimentalmente) l'universo osservabile da una diversa e magari più corretta prospettiva?


Cordialità
Sopangi.

domenica 18 dicembre 2011

sabato 17 dicembre 2011

176° Post - La Forza Gravitazionale.

Un saluto a chi mi legge.



In questo Post, volendo evidenziare l'idea di Forza Gravitazionale, mi faccio aiutare dallo scritto che ho ricavato dall'indirizzo di seguito riportato :
 http://www.astrosurf.com/cosmoweb/documenti/gravitazione.html  al termine della trascrizione, che sarà solo una parte del contenuto, farò una mia breve riflessione.

Forza gravitazionale

Osservando l'universo balza agli occhi una importante proprietà che regola i moti e le interazioni fra i corpi che formano il cosmo, siano essi oggetti celesti o semplicemente terrestri, è questa la forza gravitazionale.

Scoperta nel diciassettesimo secolo da I. Newton è la più debole delle 4 forze fondamentali che regolano il creato, ma la non meno importante. La nostra stessa esistenza è imperniata su di essa. Sia che ci muoviamo, sia che solleviamo un qualsiasi oggetto, in ogni istante della nostra vita operiamo in maniera tale da vincere questa forza. Eppure per scoprirla si è dovuti aspettare l'ingegno di Newton, prima di allora infatti si credeva che ogni corpo fosse indissolubilmente legato alla Terra, il centro di tutte le cose, ed era perciò naturale per un sasso lanciato in aria tornare a far parte del sistema di origine.

L'articolo continua e,  il Lettore interessato, potrà continuarne la lettura all'indirizzo sopra riportato.

Riflessione personale:
E' lecito porsi  un interrogativo : quanto è stato scoperto sulla forza gravitazionale e le altre tre forze che regolano l'universo, è definitivo o gli "Uomini e Donne di Scienza" per il beneficio di tutti,  sono e saranno nella condizione di fare "ulteriori" scoperte ?
Con questo interrogativo vorrei solo porre in evidenza, la bontà del "coltivare" un atteggiamento rispettoso e responsabilmente cauto di fronte a ciò che è stato compreso fino ad oggi. L'uomo ha bisogno di "certezze" e questa necessità è sicuramente una delle cause della creatività evolutiva, ma  questo "bisogno" non dovrebbe divenire "ostacolo" a ulteriori Possibilità conoscitive, come è capitato, generando conflitti e incomprensioni.
Vorrei indirizzare la mia Fiducia ed il mio Ringraziamento nei confronti di tutti Coloro che operano giorno dopo giorno per "migliorare" le condizioni della nostra vita.

Cordialità,
Sopangi

giovedì 15 dicembre 2011

175° Post - il Bosone di Higgs.

Un saluto a chi mi legge.


Il giorno 14/12/2011 è stata data notizia sui maggiori Quotidiani, dell'annuncio del CERN di Ginevra, dei primi risultati relativi alla "ricerca" del bosone di Higgs e della possibilità che "questo" esista.
Di seguito riporto un estratto ricavato da Wikipedia - l'enciclopedia libera - su cosa sia il bosone di Higgs, al termine poi dell'articolo farò una mia personale riflessione su questa notizia, essendo le mie conoscenze in materia estremamente limitate, la mia riflessione vuole essere solo "un esercizio" della mente, con la premura però di dare riconoscimento a tutti quegli Scienziati che attraverso il loro impegno cercano di dare "risposte" che poi risulteranno di Utilità a tutti indistintamente.

Il bosone di Higgs è un ipotetico bosone massivo e scalare previsto dal Modello standard (il Modello standard è una Teoria quantistica dei campi che descrive tre delle quattro forze fondamentali note e tutte le "particelle elementari" ad esse collegate - interazione forte, elettromagnetica, debole - le ultime due unificate nella interazione elettrodebole.
La forza gravitazionale rimane l'unica a non essere descritta dal Modello)  ed è l'unica particella del Modello la cui esistenza debba essere ancora verificata sperimentalmente. Esso giocherebbe un ruolo fondamentale in quanto portatore di forza del campo di Higgs, che secondo la Teoria permea l'Universo e, mediante "rottura spontanea di simmetria" dei campi elettrodebole e fermionico, conferisce "massa" alle "particelle". La sua importanza è anche dovuta al fatto che può garantire la "consistenza" del Modello standard, che senza di esso descriverebbe processi con una probabilità maggiore di uno, risultando inefficace.

L'articolo su Wikipedia (alla voce il bosone di Higgs) continua, riportando la Storia relativa alla nascita della Teoria con i Nomi dei suoi fondatori, e le specifiche scientifiche sul Bosone di Higgs). 

riflessione personale: 
se questa Teoria troverà conferme sperimentali, mi sono interrogato sul fatto di quanto potrebbe essere giusto pensare che il "bosone di Higgs" per dare "massa" alle particelle "debba" trovare nelle stesse, una corrispondenza "attrattiva", dovrebbe cioè esserci una "condizione speciale reciprocamente riconosciuta" affinché tale interazione possa determinarsi, ciò implicherebbe una " omogeneità di movimento" (non riesco a spiegarmi meglio) "un insieme", senza quindi che il bosone di Higgs debba essere pensato come "particella" distinta.
Per ultimo vorrei anche esprimere il pensiero sul fatto che i "nomi" che contraddistinguono gli "oggetti" cioè le Particelle e le Forze sopra menzionate, sono "nomi" dati nella logica della natura e funzione del nostro linguaggio, quindi rappresentano degli "indicatori" e non la natura reale della loro sostanzialità che penso trascenda il "nostro" linguaggio. 

Cordialità
Sopangi. 

martedì 6 dicembre 2011

174° Post - Intelligere, Evolvendo.

Un saluto a chi mi legge.

Graffiti risalenti a circa 5000 anni fa.


Mi interrogo:
ci sono "scoperte" scientifiche che hanno segnato in modo evidente la comprensione sulle Forze che pensiamo regolino la vita dell'universo e di conseguenza anche la nostra vita, una di queste è senza dubbio la relatività di Einstein. Naturalmente si comprende che la relatività di Einstein, così viene definita comunemente, non è una "invenzione" di Albert Einstein, lo Scienziato, grazie alle proprie capacità intellettive, ha reso "evidente" ciò che "già" esisteva.
Quanto di ancora non conosciuto ha possibilità di essere compreso, relativamente alle Forze che regolano la vita dell'universo e quindi anche l'evoluzione della "nostra" vita?.

Cordialità
Sopangi.

sabato 3 dicembre 2011

173° Post - La "nascita" degli "dei"

Un saluto a chi mi legge.


Riflessione personale (modificabile).

La Personificazione di "eventi" sensorialmente percepiti e vissuti, impedisce di fatto la comprensione della natura delle cause che determinano "l'evento" stesso, oltre alla possibilità di sintonizzazione con ciò che gli eventi stessi rappresentano nella loro "reale" espressione.

Penso che la ricerca di sicurezza (affrancarsi dal senso di debolezza nei confronti dell'evento stesso chiedendo protezione e potere) che giustifica la "nascita" della Personificazione, in realtà alieni dalla Comprensione sulla natura delle Cause determinanti.

Cordialità,
Sopangi.

venerdì 2 dicembre 2011

172° Post - Il mio Scarabeo 500

Un saluto a chi mi legge.


In questi giorni ho deciso con sentimento di riconoscenza per quanto mi ha dato, di dismettere il mio Scarabeo 500, compagno "meccanico" di innumerevoli passeggiate, con viaggi anche impegnativi, come quando tre anni fà, andai a trovare mio figlio Lorenzo (che vive e risiede in Portogallo, Lisbona).
Fu una bellissima avventura, con circa 6000 km fatti, attraversammo (io e il mio scooterone) Francia, Spagna, Portogallo, poi ancora Spagna, Francia e Italia (Firenze). Ma molti altri viaggi abbiamo fatto insieme fino a raggiungere gli oltre 100000 km segnati dal contachilometri. E come si diceva in una scena del film Il Maggiolino tutto Matto, anche il mio Scarabeo 500 aveva qualcosa di speciale.
Con un sentito saluto,
Sopangi.

domenica 27 novembre 2011

171° Post - Ipotesi di Intimità.

Un saluto a chi mi legge.


L e emozioni prendono forma
nello scambio relazionale
e l'interpretazione pensativa
può avere inizio.
L'intelligente comprensione
è discernimento di cause e di perchè,
ed è relativa
allo status mentale del "soggetto" pensatore,
si comprende allora
che la conoscenza acquisita è tramite operativo.
Ma vi è una  "intimità" da cui tutto ciò prende l'avvio?


Cordialità
Sopangi.

domenica 20 novembre 2011

170° Post - Andare per Immagini.

Un saluto a chi mi legge.


Riflessione personale:

"Credere" soddisfa un "bisogno", è sulla "natura" di questo bisogno che possiamo indagare e riflettere.

Le "immagini" pensate, qualunque esse siano nelle loro caratteristiche, divengono "reali" per il Pensatore, poichè producono "effetti".

Nel mondo pensato del Pensatore, ogni "immagine" possiede così una propria gerarchia di valori.

Ci sono "immagini" quindi che acquistano "potere" per ciò che rappresentano per il Pensatore.

Possiamo riflettere sulla "natura" del pensiero, sulla capacità di "produrre" Immagini e sulle componenti vitali che ne caratterizzano la composizione.

Vi è diversità fra l'atto del pensare e l'atto del percepire sensorialmente, mentre il percepire è "legato" alla attività sensoriale, l'atto del pensare è soprattutto "interpretazione" e può essere effettuato anche in "assenza" di attività percettiva sensoriale.

Andare per Immagini, può voler dire allora che potremmo sensibilizzare la nostra "attenzione" sulla "natura" delle Stesse, su ciò che "intimamente" producono e sulla personale "capacità" di scelta.


Cordialità,
Sopangi.

giovedì 10 novembre 2011

169° Post - L'Osservatore.

Un saluto a chi mi legge.



In questo Post, proverò ad interpretare la "funzione" dell'Osservatore, considerandola una posizione conoscitiva privilegiata, per mezzo della quale si può attingere ad un conoscere più comprensivo. L'esposizione potrà sembrare un po' enigmatica, ma ciò che ho inteso comunicare è un "sapore" più che un concetto.
L'Osservatore.
Vi è un "atteggiamento" che può produrre se ben compreso nella sua funzionalità, benefici alla Persona che ne stabilisca intelligentemente il significato operativo, tale atteggiamento è quello dell'Osservatore.
L'atto dell'osservare segue di un "istante" l'iniziale affiorare della Consapevolezza e precede di un "istante" l'interpretazione analitica di ciò che stiamo osservando, nell'atto dell'osservare che una volta acquisito sarà parte integrante delle proprie funzionalità conoscitive sempre ed ovunque e nei confronti di qualsiasi "oggetto" interno o esterno a noi, si determina un "diretto" contatto comunicativo fra l'osservatore e l'osservato, che consente di "creare" quell'atmosfera sintonica nella quale lo scambio concettuale e/o emozionale potrà produrre benefici effetti.
L'Osservatore è un "atteggiamento" che possiamo acquisire e rafforzare, evidenziandone a noi stessi il "valore" della sua funzionalità attraverso una consapevole sperimentazione.
L'Osservatore precede il "proprio" giudizio interpretativo, è "viva" attenzione, è libertà rispettosa di analisi vitale, è intelligente considerazione, è capacità integrativa ed inclusiva.

Cordialità,
Sopangi.

sabato 5 novembre 2011

168° Post - La Reciprocità.

Un saluto a chi mi legge.


In un Film italiano del 1981, del Regista Mario Monicelli, il cui Titolo era "Il Marchese del Grillo" con interprete principale il non dimenticato Alberto Sordi, si può ascoltare vedendola, una scena del film in cui il Marchese del Grillo (Alberto Sordi) rivolgendosi ad un gruppo di "plebei" si esprime in una colorita frase : io sono io e voi non siete un cazzo ! -
Questa espressione, che suscita nello spettatore una certa ilarità, ha a mio avviso un significato che è espressione di un "convincimento" che è andato formandosi in tempi molto remoti, quando cioè le "distinzioni" di Classe, si andarono via via costituendo e poi affermando nei gruppi sociali del tempo, dando l'avvio a specifiche "gerarchie" di valore e di comportamento.
Il significato di tale frase rispecchia palesemente un senso di distinzione di se dall'altro ed incorpora necessariamente un atteggiamento distruttivo (in riferimento al valore che l'altro può avere) di selettività tesa a salvaguardare i propri privilegi eventualmente acquisiti. Penso che tale atteggiamento, che non appartiene ad una società in modo particolare, ma che si può riscontrare in molti gruppi umani che si sono andati costituendo nel tempo, si sia "propagato" come una eco nella struttura del Pensiero Umano che via via si è andato evolvendo, al punto che è possibile ritrovarlo (tale convincimento) in qualunque ambito, sia privato che sociale. Voglio dire cioè che ogni individuo ereditando in sè tale atteggiamento, può più o meno consapevolmente avere un comportamento che rifletta la "distruttività" che la frase sopra riportata esprime. 
Nel mondo di oggi, è possibile che in alcune Persone che sono chiamate per i Ruoli che rivestono, a dare indicazioni di "operatività", si possa vedere purtroppo un simile "atteggiamento" con tutto ciò che ne consegue, riducendo di fatto i benefici che l'operatività che queste stesse Persone hanno indicato per il bene dei più, dovrebbero avere.
Il Mondo nel quale oggi viviamo e siamo, penso abbia bisogno di coltivare il riconoscimento del significato di un forte Sentimento di Reciprocità in tutti gli ambiti siano essi privati o sociali, perchè pur nelle ragionevoli Differenze, di cultura o posizione sociale od altro, il Senso della Reciprocità possa  essere verificato come  il giusto modo operativo attraverso il quale si determinerà il Buon Utile per tutta la Comunità presente e futura.

Cordialità,
Sopangi.

lunedì 31 ottobre 2011

167° Post - Come battito di ali.

Un saluto a chi mi legge.


Come battito di ali.

Si pensa armoniosamente,
adeguandosi ai colori della vita,
spontaneamente avvalendosi
di ciò che ha "conquistato".

Cordialità,
Sopangi.

domenica 23 ottobre 2011

166° Post - Parlando della struttura di un Blog.

Un saluto a chi mi legge.



A differenza della struttura del Libro per cui tutte le pagine cominciando dalla prima hanno un loro specifico valore atto a completare ciò che l'Autore ha inteso dire, parlando della struttura di un Blog, quando ci capita di visitarlo, penso che la considerazione iniziale sia che l'ultimo Post pubblicato o tuttalpiù gli ultimi in ordine di data, siano i più significativi, forse i più importanti, se tale sensazione rimane nel Lettore, di fatto gran parte di ciò che nel Blog è stato pubblicato  non sarà conosciuto, non avremo così la possibilità di sapere se anche nei Post più vecchi vi possano essere pubblicati "pensieri" di una qualche utilità per la nostra ricerca.
Qualora questa mia personale considerazione dovesse essere condivisa da un possibile Lettore di questo mio Blog, invito Lo stesso, a dedicarvi qualche minuto, alimentando in se la sensazione che in qualche Post pubblicato anche dei più "vecchi" vi possa essere qualcosa che ha valso l'impegno profuso.
 
Cordialità,
Sopangi. 

martedì 18 ottobre 2011

165° Post - Guida Pratica Popolare

Un saluto a chi mi legge.


Il giorno 15 Ottobre 2011 con il Giornale La Nazione di Firenze, fu dato ai lettori un Libretto  in omaggio il cui Titolo è LA NUOVA CAPITALE - Guida Pratica Popolare di Firenze ad uso specialmente degl'Impiegati, Negozianti, delle Madri di famiglia, e di tutti coloro i quali stanno per trasferirsi.
In occasione del trasferimento della Capitale d'Italia da Torino a Firenze, fu pensato di stampare questo Libretto ad uso e consumo di tutti coloro (e sarebbero stati molti, alcune migliaia di cittadini) che per vari motivi si sarebbero trasferiti a Firenze, per agevolarne la conoscenza degli usi e costumi e per facilitarne quindi l'inserimento con il Popolo fiorentino. La data riportata dal Libretto è TORINO,1865 - Tipografia Letteraria - Piazza S. Carlo, 10. 
Ho pensato di riportarne un brano iniziale, e ringrazio La Nazione di Firenze  La Regione Toscana e l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ne hanno realizzata la divulgazione.

Il Libretto inizia con una introduzione pagine 3, 4, 5, 6, dove i Compilatori spiegano  ai Lettori quelli che saranno i contenuti di ciò che andranno a leggere, la data riportata è 5 Aprile 1865.
Passo al Capitolo I pag, 7 e 8
Firenze a volo d'uccello.
Panorama. - La categoria de' lettori, ai quali specialmente s'indirizza questa Guida, ci porge il destro, per dare una idea complessa e più facile dell'aspetto e della giacitura di Firenze,di usare come termine di confronto la città di Torino.
Se il lettore richiamandosi alla mente la configurazione di Torino, sostituisca l'Arno al Po, ai colli d'oltre Po, le colline che s'elevano sulla riva sinistra dell'Arno; e, dal lato opposto, invece delle vette delle Alpi, ponga, a minor distanza, i dossi e le creste dell'Appennino, ed a luogo delle poche case del Borgo Po, disegni un ampio quartiere, anzi una parte importante della città, avrà tracciato, in digrosso, a volo d'uccello, come suolsi dire, la figura topografica, e l'aspetto di Firenze - adagiata nella fertile valle che vi forma il quarto bacino dell'Arno, quasi tramezzata da questo fiume, difesa da una verdeggiante e fiorita cortina di colli, sui quali s'arrampica e s'innoltra con i suoi palagi, le mura, ed i lussureggianti giardini di Boboli.
La seconda impressione che riceve il forestiero in Firenze può variare a misura de' gusti, delle abitudini, delle prevenzioni; ma la prima è indubitatamente quella di una grande e simpatica città la quale attrae e seduce a prima giunta non solo per la meravigliosa bellezza de' monumenti che racchiude e delle opere d'arte, per le gloriose memorie che ad ogni mutar di passo richiamano in folla i suoi palagi e le sue vie, ma per la pittoresca ed incantevole sua situazione, per lo splendore e la mitezza del cielo, e, più di tutto, per una spiccante ed elegante armonia, che è nel suo insieme come in ogni sua parte; una giusta e perfetta intonazione - direbbe un artista - che è in ogni cosa; la quale accarezza e si cattiva subitamente l'animo e gli occhi del forestiero.
E' codesto il carattere, l'effetto più brillante - e più durevole - della vista e visita di Firenze; com'è pure la ragion principale - quand'anche non avvertita - per cui quella città guadagnasi la simpatia di chi la prima volta la vede e vi dimora.

Qui termino la trascrizione  del Capitolo I - Firenze a volo d'uccello - di cui ho riportato solo le pagine 7 e 8, ma che continua fino alla pagina 13, del Libretto composto di 52 pagine suddiviso in X Capitoli e con la Pianta della Città, il costo di allora, fissato in 80 Centesimi.
Elenco dei Capitoli successivi:
II. Usi e costumi     III. Abitazioni    IV. Economia domestica
           V. Per gli scapoli.   VI. Vetture pubbliche.   
           VII. Passeggiate e dintorni.   VIII. Scuole.  
                       IX. Teatri. X. Note.

Cordialità
Sopangi.

sabato 15 ottobre 2011

164° Post - La nascita del Tatuaggio.

Un saluto a chi mi legge.


da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Origini del Tatuaggio.
Il tatuaggio è stato impiegato presso moltissime culture, sia antiche che contemporanee, accompagnando l'uomo per gran parte della sua esistenza; a seconda degli ambiti in cui esso è radicato, ha potuto rappresentare sia una sorta di carta d'identità dell'individuo che un rito di passaggio, ad esempio, all'età adulta. (l'articolo continua) 
Riflessione personale:
in questa mia riflessione, non intendo discutere il "valore" del Tatuaggio, ma semplicemente mettere in evidenza come la particolarità del modificare il proprio aspetto "fisico" appartenga esclusivamente all'Uomo, pongo quindi un mio interrogativo sul quando tale "pratica" abbia avuto inizio e soprattutto cosa possa averla causata.
Considerazione per l'interrogativo posto:
ogni essere vivente del Regno Animale dotato di individuali particolarità fin dal suo iniziale manifestarsi in questo Mondo è "completo" in se stesso, nei suoi caratteri distintivi atti alla propria esistenza e ad esprimere le proprie facoltà, senza mai modificarne l' aspetto esteriore "artificialmente", solamente l'Uomo da tempo immemorabile (non mi risulta che se ne conosca l'inizio, anche se un inizio è ragionevole pensare che vi sia stato) modifica il proprio aspetto "esteriore" in molteplici modi, secondo i luoghi e le "usanze" a cui partecipa, nella convinzione che tali modificazioni gli procurino quel "potere" di cui si sente mancante e quella "protezione" di cui si sente avere bisogno, oltre a voler distinguere la propria appartenenza ad un particolare Gruppo sia sociale che spirituale.

Cordialità,
Sopangi. 

sabato 8 ottobre 2011

163° Post - Scienza, il Pensiero in Movimento.

Un saluto a chi mi legge.


Riflessione personale:
Si considera che negli anni dal 1760-1830, sia iniziata quella che è stata definita la prima Rivoluzione industriale, seguita dalla seconda Rivoluzione industriale fatta convenzionalmente partire negli anni del 1870 con l'introduzione dell'elettricità, per arrivare agli anni della terza Rivoluzione industriale verso il 1970, con lo sviluppo dell'elettronica e dell'informatica.
Nell'arco di tempo che va quindi dal 1760 al 1970, si sono determinate scoperte ed "invenzioni" rivoluzionarie per il precedente modo di vivere e pensare (si pensi alla Teoria evoluzionistica di Darwin) che hanno coinvolto il Pensiero Umano nelle sue strutture più profonde. Un processo di evoluzione della nostra consapevolezza che ha coinvolto fin dall'inizio interi popoli del Mondo "Occidentale"per propagarsi successivamente con varie modalità a tutti i Popoli del Pianeta.
Ciò che però mi preme evidenziare in questa mia personale riflessione, non sono le tante "scoperte" che si sono manifestate in tutto quel periodo di tempo, trasformando di fatto l'intera Società presente in quel momento e quindi quella futura, quanto l'interrogarmi sulla "ragione" che ha determinato tali fondamentali cambiamenti. Penso che se riuscissimo a "vedere" con uno sguardo d'insieme la storia dell'evoluzione umana, non potremmo non notare che durante migliaia di anni, la Storia dei vari Popoli, ha proceduto pur nelle loro trasformazioni, con ritmi ripetitivi e lineari e che solo da circa 2 secoli si è determinato un "salto" evolutivo (che pur tuttavia affonda le sue radici nella Storia dell'Umanità) che di fatto, trasformando la vita di intere popolazioni, ha dato l'avvio ad un "rinnovamento" del modo di pensare e di agire a cui la nostra "sensibilità" dovrebbe con intelligenza rivolgersi, per comprenderne a favore della Molteplicità Vitale di cui siamo parte,  il senso ed il significato.

Cordialità,
Sopangi.


sabato 1 ottobre 2011

162° Post - Considerazione di una Ipotesi.

Un saluto a chi mi legge.


Prendo lo spunto da uno scritto (che di seguito proporrò) tratto dal Libro - "Il segreto dell'universo" di Fabrizio Coppola - Edizioni L'Età dell'Acquario - dal paragrafo 7.11 Una gerarchia delle realtà - pag. 232 - al termine del quale farò una mia personale considerazione.
Come già espresso in altri miei Post, il fatto di trascrivere "scritti" di vari Autori su specifici argomenti, non vuol dire la mia adesione al Loro pensiero. Mi permetto di coglierne alcune note significative che ritengo "utili" per il Titolo del mio Blog, poichè il "senso del ricercare" penso accomuni ed unisca i cuori e le intelligenze, anche se a vario grado e titolo, rispettandone comunque le Diversità. 

7.11 Una gerarchia delle realtà - pag. 232
Ritorniamo al tema iniziale di questo capitolo: dunque esiste una realtà "superiore" rispetto a quella che noi sperimentiamo nella nostra vita quotidiana? Sicuramente la scienza moderna ha scoperto dei livelli "sottili" (cioè più "fondamentali") che danno origine ai livelli "grossolani" e materiali descritti dalla fisica classica. Però la cosa che ci lascia perplessi è la possibilità (affermata da Maharishi) di sperimentare tale realtà "superiore" direttamente per mezzo della nostra mente.
Leggiamo alcuni passi dalla introduzione a Ipotesi sulla realtà, (dello stesso Autore) che risale al 1991:

La scienza ha dimostrato che la creazione è strutturata in vari livelli di organizzazione: ciò naturalmente vale anche per gli esseri umani, che fanno parte della creazione. Se analizziamo il nostro corpo vediamo che esso è formato da miliardi di cellule; ma ciascuna cellula è formata da miliardi di molecole: e così via. Procedendo dal livello "grossolano" delle ordinarie percezioni dei sensi verso i livelli più "sottili", troveremo allora il livello cellulare, il livello molecolare, il livello atomico e i livelli subatomici; ciascun livello è riconducibile al livello successivo (per esempio il livello molecolare esiste perchè esistono gli atomi), anche se presenta caratteristiche sue proprie. Al di là di tutti questi livelli la fisica moderna prevede l'esistenza di un livello fondamentale da cui scaturisce tutta la realtà: questo è il livello del "campo unificato" della fisica. Sia la materia che le interazioni che regolano il comportamento della materia nascono come manifestazioni di questo unico campo fondamentale. Sebbene non esistano ancora prove definitive, le teorie fisiche sembrano inevitabilmente progredire (sulla base delle ricerche sperimentali) verso una conferma dell'esistenza del campo unificato. Così come gli altri livelli, il livello fondamentale sarebbe presente in tutti gli oggetti e in tutte le manifestazioni della realtà naturale, ma in più ne costituirebbe l'essenza: tale livello sarebbe presente, naturalmente, anche nell'uomo.
Ora, risulta evidente dalle moderne ricerche scientifiche che l'attività mentale dell'uomo è semplicemente un'esperienza soggettiva di processi fisici e chimici che hanno luogo ai livelli molecolare, atomico e probabilmente anche ai livelli subatomici del cervello (e del sistema nervoso in generale), e non si può escludere che tali processi coinvolgano anche il livello fondamentale, il livello del campo unificato.

( A questo punto il testo inizia a descrivere la tecnica di MT, che permetterebbe all'uomo di percepire il livello del campo unificato direttamente nella sua mente). 

Mia personale considerazione e ipotesi.
Quando leggiamo le idee, la nostra facoltà immaginativa cerca di raffigurare attraverso "immagini spazio temporali", il contenuto concettuale di tali idee espresse nello scritto, questo meccanismo immaginativo è parte importante per il processo di comprensione che la nostra mente deve attuare per l'apprendimento.
Se quanto da me espresso lo possiamo considerare di significato, vorrei esprimere una mia personale ipotesi di ricerca : 
ciò che ho trascritto dal Libro sopra menzionato, al di là del Valore che il suo contenuto possa avere per un Ricercatore che si ponga "interrogativi" sulla Realtà, può aiutarmi per cercare di far comprendere il senso di questa mia ipotesi.
Anzichè considerare il Mondo percepito come un aspetto esteriore "grossolano" di una Realtà più profonda (il "campo unificato"), vorrei provare a considerare il Mondo percepito come la Realtà della Realtà. 
Realtà nella quale viviamo e siamo, e nella Quale ipotizzo sia possibile trovare risposte "ragionevoli" a tutti i nostri "perchè".

Cordialità,
Sopangi. 

sabato 24 settembre 2011

161° Post - L'Arte del Costruire.

Un saluto a chi mi legge.



Riflessione:
la nascita dell'Architettura (l'arte del progettare e costruire) dovrebbe poggiare (a mio avviso) sul "necessario bisogno" di rappresentare in Costruzione Solida, l'Idea che si era andata formando nel Tempo sulla "concezione" del Cosmo.
La costruzione Sacra, doveva rispettare il più perfettamente possibile regole "matematiche e geometriche" che avrebbero consentito la rappresentazione in Forma solida, dell'immateriale Cielo, percepito  quale Sede delle Forze creatrici.
Tali Costruzioni, avrebbero consentito a "coloro" che l'avessero frequentate (a vario titolo) di "ricevere" gli Influssi Celesti, necessari alla loro "formazione" e/o trasfigurazione.
Penso che "Oggi" dovremmo ricomprenderne il Significato, alla luce delle concezioni cosmogoniche attuali e  che si vanno disvelando alla nostra umana comprensione.

Cordialità,
Sopangi.

venerdì 16 settembre 2011

160° Post - Cogliere il Significato.

Un saluto a chi mi legge.


Nei programmi installati nel nostro computer, spesso ci viene richiesto di effettuare gli aggiornamenti degli stessi per una migliore funzionalità.
Penso che anche nello scorrere dei nostri anni, periodicamente si renda conveniente "aggiornare" i nostri punti di vista, le nostre idee del Mondo in cui viviamo, delle "credenze" che supportano ed orientano il nostro agire, cogliendone il senso, il significato, così che le nostre "facoltà creative" alimentate e curate adeguatamente, ci consentano di gestire nel migliore dei modi, gli eventi e lo scopo della nostra vita.

Cordialità,
Sopangi.

giovedì 8 settembre 2011

159° Post - Nascita della Consapevolezza Creativa.

Un saluto a chi mi legge.


In questo Post, mi preme evidenziare delle affinità di pensiero fra quanto da me scritto nei Post dal 95° al 98° ed in particolare nel Post 97° del 7 Ottobre 2010 e quanto da me letto in questi giorni su Wikipedia (l'enciclopedia libera), sull'argomento "Origine della lingua".
Metterò in grassetto sia quanto da me scritto e quanto letto su Wikipedia per dimostrarne le affinità di pensiero. Naturalmente il mio intento non è quello dell'autocompiacimento, ma il rafforzamento di una "ipotesi" sulla "nascita" delle facoltà del pensiero umano dell' Homo Sapiens, al quale noi apparteniamo. Argomento che pur nei limiti delle mie capacità conoscitive, cerco da tempo di approfondire e stimolando il Lettore di questo Post, qualora ne abbia gli stessi interessi, a "valutare" le proprie intuizioni sull'argomento. Penso che nella memoria genetica vi possa essere "traccia" della causa che ha determinato tale cambiamento e che il nostro pensiero possa "interpretarla". Conoscere con ragionevole chiarezza l'origine delle nostre "facoltà creative" potrebbe essere atto di positiva "maturazione" della nostra consapevolezza.

Cordialità,
Sopangi.

Scrivevo nel 97° Post del 7 Ottobre 2010 - Titolo : Il Futuro Compiuto III° Parte,
ciò che da "tempo" differenzia il Regno Umano dagli altri Regni di Natura, è la Consapevolezza Creativa.
La Consapevolezza creativa nel Regno Umano è "apparsa" sulla Terra nel recente tempo, rispetto alla "comparsa" della Vita in tutti i suoi molteplici aspetti.
La "causa" di tale "comparsa" (riferita alla Consapevolezza Creativa del Regno Umano) la voglio ipotizzare come "indotta" dall'Esterno dimensionale e la natura della causa la vorrei "supporre" per similitudine (non avendo al momento idee più appropriate da usare) come la funzione di un "virus"
Ho quindi continuato nel 97° Post, a scrivere cosa si intende per Virus ed altro ancora.
Adesso mi appresto a trascrivere quanto letto in questi giorni su Wikipedia:
ORIGINE DELLA LINGUA
da Wikipedia, l'enciclopedia libera - riferimento - Indice - 1.5 Homo Sapiens

Homo Sapiens
I primi esseri umani anatomicamente di tipo moderno apparvero per la prima volta nei reperti fossili di 195.000 anni fa in Etiopia. Ma, anche se erano anatomicamente di stampo moderno, i ritrovamenti archeologici disponibili non indicano che si comportassero diversamente dagli ominidi che li avevano preceduti. Utilizzavano gli stessi attrezzi in pietra grezza e cacciavano meno efficientemente degli esseri umani che li avrebbero seguiti. Ad ogni modo, all'incirca da 164.000 anni fa nell'Africa meridionale, ci sono prove di un comportamento più sofisticato, e da quel momento si ritiene si sia sviluppato il comportamento moderno. A quel punto una vita di tipo costiero e lo sviluppo dell'attrezzatura associata rimanda evidentemente ad un consumo di molluschi. Questo stile di vita può essere dovuto a pressioni climatiche dovute a condizioni di glaciazione. Gli attrezzi in pietra del periodo mostrano caratteristiche regolari che furono riprodotte o duplicate con più precisione. In seguito, apparvero anche attrezzi fatti di materiale osseo e corna. Questi artefatti possono essere facilmente suddivisi in base alla funzione, come punte per scalfire, attrezzi di incisione, coltelli e attrezzi per trapanare e forare. Insegnare alla prole o ad altri membri del proprio gruppo come produrre tali strumenti dettagliati sarebbe stato difficile senza l'aiuto della lingua.
Adesso trascriverò in grassetto la continuazione dell'articolo per appunto dimostrare l'affinità di pensiero con quanto da me scritto  nel 97° Post e che sopra ho evidenziato in grassetto.

Il passo più grande nell'evoluzione del linguaggio fu probabilmente il passaggio da una comunicazione primitiva di tipo pidgin ad un linguaggio di tipo creolo con la grammatica e la sintassi di una lingua moderna. Molti studiosi ritengono che questo passaggio può essere stato compiuto solamente insieme ad alcuni cambiamenti biologici nel cervello, come una mutazione. E' stato ipotizzato che un gene come il FOXP2 potrebbe aver subito una mutazione che permise agli esseri umani di comunicare. Le prove suggeriscono che questo cambiamento ebbe luogo in un punto imprecisato dell'Africa orientale, all'incirca dai 100.000 ai 50.000 anni fa, cosa che apportò cambiamenti significativi nei resti fossili. Non è ancora chiaro se le lingue si svilupparono gradualmente in migliaia d'anni o apparvero relativamente all'improvviso.



domenica 4 settembre 2011

158° Post - Perchè Pensiamo a "Un'Anima".

Un saluto a chi mi legge.


Con questo Post, termino di trascrivere i Pensieri di Arthur W. Osborn. Questo titolo del Post è lo stesso riportato dal Libro l'asse e il cerchio - edito da Astrolabio (come già riferito nel Post 155) ed è la continuazione del Capitolo L'Identità Personale, trascritta nel precedente Post.
 Tengo a precisare che nonostante avessi questo Libro nella mia piccola libreria personale da circa 30 anni,  avevo  letto alcune delle prime pagine molto tempo fà, ho iniziato la lettura del libro dandovi la dovuta attenzione e trovando molti significati,  solo circa un mese fà.

Cordialità,
Sopangi.

PERCHE' PENSIAMO A "UN'ANIMA"         (da pag. 132)
Per spiegare l'identità personale nel mezzo del cambiamento postuliamo un'anima o qualche "centro" permanente come nostro "vero sé". Questo modo di pensare è di tipo meccanicistico. Stiamo cercando di costruire un modello concettuale; qualcosa di accessibile al linguaggio comune. Nel capitolo XIV abbiamo detto che un'anima immutabile sarebbe un'anomalia, e che un'anima mutevole ci coinvolgerebbe in un regresso all'infinito. Persiste tuttavia una disposizione profondamente radicata a pensare in termini di, "un'anima". Questo perchè l'universo fenomenico ci si presenta sotto gli aspetti della stabilità e del cambiamento. Sembra che ci siano "cose" che non cambiano sebbene la qualità di queste "cose" sia sempre in cambiamento. Questo è il mondo delle nostre percezioni. Gli oggetti si stagliano nello spazio e rimangono gli stessi sia che noi li vediamo o meno. Montagne, alberi, sedie e altri oggetti in una varietà infinita, sembrano esistenti, indipendenti, reali, in possesso di mutevoli qualità di tatto, gusto, profumo, odore e colore senza influire su quella che potremmo chiamare la loro "essenza di cose".
Sappiamo che questa è un'immagine ingannevole del mondo, e abbiamo attirato l'attenzione su questo fatto nel capitolo XIV, nel paragrafo intitolato Mente e materia (Post 156) . I cosiddetti oggetti stabili sono semplici postulati per spiegare i nostri dati sensoriali. Non ha quindi significato dire che essi hanno delle "qualità". Tutto ciò che effettivamente conosciamo è il nostro mondo puramente psicologico di sensazioni, sul quale basiamo le nostre speculazioni su quello che potrebbe accadere al di fuori di noi. Se consideriamo i nostri sensi come delle "finestre" nel senso del nostro guardare attraverso di esse a un mondo esterno indipendente. Abbiamo discusso la questione nel capitolo VIII quando abbiamo considerato la Teoria della Corrispondenza della Verità.
Tuttavia la maggior parte del nostro pensiero è basata sul mondo familiare dell'esperienza sensoriale, e questo a dispetto del fatto che, sia filosoficamente che fisicamente, sappiamo che il mondo sensoriale deve essere un'apparenza di una qualche Realtà più profonda.

(Mi permetto di aprire una parentesi perchè non mi trovo in accordo con l'Autore, nello svalorizzare ciò che l'Autore stesso e non solo lui  usa definire come "apparenza" il Mondo sensoriale che percepiamo e viviamo, dando la sensazione che tale Mondo sensoriale sia cosa di poco conto, appunto un'apparenza, a vantaggio di ciò che l'Autore, e non solo lui, vuol definire come Realtà più profonda. La mia personale convinzione è che attraverso un "rispettoso" rapporto conoscitivo nei confronti di ciò che percepiamo e conosciamo attraverso i nostri Sensi, "nel Mondo sensoriale " di cui siamo parte integrante, si possa ampliare la nostra comprensione di ciò che "impropriamente" si vuole definire come Realtà più profonda sottostante al "mondo sensoriale come apparenza", inquanto tale separazione concettuale può fuorviare e non far comprendere la ragionevole relazionalità fra le due definizioni "Realtà e Mondo Sensoriale").

Il nostro linguaggio è derivato dai dati sensoriali, e se percepiamo "cose" che sembrano essere permanenti nel mezzo del cambiamento, tendiamo ad applicare questo tipo di pnsiero alla nostra esperienza psicologica. E' quindi naturale per noi pensare a "un'anima" come a un'entità permanente proprio come pensiamo a oggetti fisici stabili.
L'IDENTITA' PERSONALE E' UN DATO DI FATTO SIA CHE L'ATTRIBUIAMO O NO A UN'ANIMA.
L'identità personale è un dato di fatto della nostra esperienza e questo fatto non può essere modificato rifiutando una semplice parola come "anima" e neppure qualsiasi altra forma verbale. La personalità è la gloria che corona l'umanità. E' per questo che lo spirito umano si ribella istintivamente contro qualsiasi regime, politico o istituzionale, che minacci di schiacciarci in quanto persone.
Non abbiamo bisogno di nessun argomento per convicerci che tutti i valori nascono da persone sviluppate al loro massimo. La personalità può fiorire soltanto nella massima libertà. 

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