sabato 31 luglio 2010

74° Post. Camminare, Danzando...

Un saluto a chi mi legge e buon Ascolto.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Riporto con piacere su questo mio Blog, questa "magica" Canzone, che con il suo gioioso ritmo mi ha accompagnato (e mi accompagnerà ancora) molte volte nelle mie lunghe camminate per i Monti, trasmettendomi ogni volta  "il senso"  della Danza.

Cordialità
Sopangi.

mercoledì 28 luglio 2010

73° Post. Cuore e Mente.

Un saluto a chi mi legge e buon ascolto.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Se il Mattino ci risveglia con le sue Melodie  e le sue Fragranze, è Segno che il nostro "sentire" stà realizzando  la giusta "intonazione" con la Molteplicità Vitale.

Cordialità
Sopangi.

giovedì 22 luglio 2010

72° Post - Amarsi e poi...

Un saluto e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

L'incontro fra un uomo e una donna  può  in qualunque  "tempo"  essere il preludio ad un nuovo cominciamento della propria vita amorosa. I sentimenti che vi entrano in gioco saranno allora  come  Stelle radiose,  per un nuovo e irripetibile firmamento personale.

Cordialità
Sopangi


mercoledì 14 luglio 2010

71° Post - Approvazione e Ribellione.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Espongo una breve riflessione, rivolta al significato comportamentale delle due Parole del titolo del 71° Post, evidenziando che l'argomento dovrebbe essere approfondito e sviluppato secondo la individuale sensibilità di colui che legge, ciò che esprimo in questo mio Post, in modo sintetico, dovrebbe servire a stimolare una analisi più approfondita (nei suoi particolari aspetti ) del tema che provo quì di seguito a trattare, in particolare sulle cause che ne hanno determinato presumibilmente fino dai primi anni di vita la caratterizzazione nel "soggetto" interessato, rendendo altresì nel tempo, tali caratteristiche, inconsce nelle loro motivazioni comportamentali.
Bisogno di Approvazione e Bisogno di Ribellione
Bisogno di "approvazione" rivolto verso un'autorità e Bisogno di "ribellione" verso una autorità, sono due aspetti di uno stesso meccanismo mentale.
Il bisogno di "approvazione" può essere negazione di sè, il bisogno di "ribellione" verso.... può essere negazione dell'altro.
In realtà i due atteggiamenti fra loro apparentemente contrapposti, ma in una analisi più attenta, simili nella sostanza, ci vogliono indicare che dovremmo sviluppare il proprio senso del me, la propria sensibilità affermativa nelle relazioni umane, la conoscenza, lo sviluppo delle proprie individuali capacità, in una "parola" l'Autostima.
Quando abbiamo bisogno dell'approvazione dell'altro, porteremo in manifestazione (in potenza) anche la ribellione verso l'altro, perchè ambedue i comportamenti rappresentando in sostanza, la negazione del "valore" della propria capacità individuale, tendono per una legge di "riequilibrio individuale" a manifestarsi alternativamente, fino a quando il "soggetto" coinvolto in tali comportamenti non prenda consapevolezza (difendendola) della propria personale dignità ad essere se stesso sempre e comunque, sia nel rapporto con se stesso che nel rapporto con gli "altri" qualunque "veste" gli "altri" rappresentino nelle diversità personalizzate sociali. 

Cordialità
Sopangi.

martedì 13 luglio 2010

70° Post - Spirito Fiorentino.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video

Riporto quì  di seguito un estratto dell'articolo pubblicato sul sito nove da Firenze di martedì 13 luglio - indirizzo del sito - http://www.nove.firenze.it/

Un documentario sul calcio storico fiorentino in onda in TV.
"Quanto sai di te stesso se non ti sei mai battuto?" Con questa frase, pronunciata da Tyler Durden, il protagonista del film FIGT CLUB si apre il film documentario sul calcio storico fiorentino diretto da Luigi Maria Perotti e Rovero Impiglia, prodotto dalla Stamen Film.

Florence Fight Club arriva sugli schermi italiani dopo aver partecipato al Krakow Film Festival, al Circeo Film Festival e da ultimo al Los Angeles All Sport Film Festival, ricevendo un discreto successo di pubblico e critica.

Ho voluto intitolare questo 70° Post - "Spirito Fiorentino" perchè nel Calcio Storico, vi possiamo vederne l'esaltazione, ma naturalmente la Sua espressione vitale la possiamo trovare in molte altre "caratteristiche Attività" della Gente di questa nostra Città.

Cordialità
Sopangi.

sabato 10 luglio 2010

69° Post - Conoscere e Riflettere - Seconda Parte.

Un saluto a chi mi legge e buona lettura.

  
Il dharma dell'Induismo - Raimon Panikkar
prima edizione BUR Alta Fedeltà - ottobre 2006

dal Capitolo 1.
Il periodo prevedico
(secoli XXX-XX circa a. C.)

continuazione del 68° Post. 
(Seconda Parte)

L'uomo è molto più di un animale e poco  meno di un Dio. Questa discrasia psicologica, che ci rende impossibile capire un "primitivo" reca con sè importanti conseguenze. Non solo problemi di ermeneutica filosofica e di comprensione storica si presentano allora pieni di difficoltà ma, ciò che è più grave, il nostro essere umano è privato di quanto ha di più profondo e anche di più universale e costante nel corso della sua peregrinazione terrena.
Per meglio dire, l'uomo "moderno civilizzato" tenta di commettere questo antropocidio che fu preceduto da un cosmicidio - senza però riuscirvi. In effetti l'uomo moderno occidentale ha perduto in gran parte il senso della sua nuda esistenza e, per sopravvivere, rimane costantemente attaccato alla sua coscienza cosciente, non "vive" altro che quando è sveglio, e non si crede "uomo" che quando pensa o vuole più o meno coscientemente, cioè pensando che pensa o osservandosi volere. La vita deve quindi essere "proposito", "progetto" e la preghiera (diciamo così) pensiero e volizione... Vorremmo sottolineare che abbiamo detto "moderno civilizzato" e non uomo occidentale - il quale ha radici molto più profonde e ancora molto più vive (7). L'uomo primordiale semplicemente si riconosce come uomo. Pur sapendosi uomo, però, non ha tagliato il cordone ombelicale che lo unisce alla terra e al cielo perchè non si conosce uomo in quanto diviso, il chè ne implica la segregazione dal resto dell'universo. Si sa humus, uomo che non è svincolato dalla terra nè dal cielo e sa di non essere monarca assoluto della creazione. Se per spiritualità s'intende il modo concreto in cui l'uomo realizza l'opera della sua salvezza, la sua pienezza, la spiritualità preistorica si identifica con la vita stessa dell'uomo tutta vissuta e considerata come un rito, come, cioè, un atto sacro nel quale l'umano e il divino collaborano per far sì che il cosmo realizzi il suo destino. 
La spiritualità è rito e il rito è la vita stessa. Tutto è azione rituale e, di conseguenza, non prendendo neanche in considerazione che esista una sfera profana, il rito stesso non si distingue dall'insieme di azioni ordinarie della vita quotidiana. L'uomo, vivendo, "fa", lavora, forgia la sua salvezza, perchè la vita altro non è che questo; il cammino verso la salvezza, l'opportunità per arrivare pienamente a essere. Non è che l'uomo debba fare molte cose nel suo cammino e tra queste porre in pratica i mezzi per salvarsi, non è che la religione sia una delle tante cose, anche se forse la più importante tra quelle che l'uomo deve realizzare, ma la vita stessa è questa realizzazione o non è nulla. La vita religiosa non ha vacanze nè pause, come non le ha il cuore. Non ci sono periodi di riposo (perchè non è un'azione accessoria) alla vita, al vivere, che logora e ha bisogno di riposarsi, ma è la dinamicità stessa dell'esistenza. 
L'adorazione, ovvero la consacrazione totale resa alla Divinità o alla Realtà, è considerata evidente e presupposto implicito di qualunque azione. Tutto è latria. Lentamente il cielo si separa dalla terra nella coscienza dell'uomo e poi comincia a salire al cielo lo spirito di Dio che galleggiava sulle acque. Ecco apparire ciò che in Occidente si chiamerà idolatria e le nuove forme religiose più o meno note. Faranno quindi la loro apparizione Dei più o meno personificati e in conflitto tra loro e con gli uomini. Anche senza gli epifenomeni che, noi definiamo civiltà, l'uomo preistorico è pienamente uomo e vive tutta la profondità abissale della sua esistenza.
Che non si creda che solo noi siamo veramente uomini perchè consideriamo sostanziale ciò che risulta essere una perfezione accidentale della peregrinazione terrestre. E' significativo osservare che lo stesso uomo "rinascimentale" e "umanista" che si scandalizzava perchè l'umanità aveva creduto fino ad allora che la terra fosse il centro dell'universo, era convinto che il suo "tipo" umano incarnasse l'essenza stessa dell'uomo ed era incline a escludere dall'umanità coloro che non erano o non erano stati "umanisti".Ciò che l'uomo attuale (figlio dei secoli appena trascorsi) definisce angosce depressive e sentimenti essenziali laceranti che lo fanno soffrire perchè lo sconnettono dalla società e da tutte le sovrastrutture animiche, lasciandolo paurosamente nudo, è forse un retaggio (salvifico) dell'umanità che si oppone a farsi ingoiare dalla vita umana "civilizzata" o, ancor peggio tecnologizzata.
Ciò non significa che non vi siano state le aberrazioni che sono presenti in tutti i tempi. Parliamo dell'uomo preistorico e non di probabili preominidi appartenenti più al regno animale che a quello umano - senza addentrarci in disquisizioni sulle teorie dell'evoluzione (8). Comunque stiano le cose, è certo che la spiritualità del periodo prevedico rivela nell'insieme, una profondità umana e una dimensione tellurica che emergerà poi nella spiritualità hindu propriamente detta.

Qui termina la mia trascrizione e nel ringraziare l'Autore, auguro e mi auguro che quanto riferitoci possa servire a "fruttuose" riflessioni e considerazioni, per una sempre migliore comprensione della nostra "esperienza umana".

Cordialmente
Sopangi.

venerdì 9 luglio 2010

68° Post - Conoscere e Riflettere. - Prima Parte.

Un saluto a chi mi legge, buon ascolto e buona lettura.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Premessa:
Riporto quì di seguito l'estratto di un Libro (di cui evidenzierò i riferimenti) e che ho trovato il giorno 8 Luglio 2010 nella Biblioteca di Carpi, (mi trovavo a Carpi per motivi personali) tengo a precisare che quanto trascriverò non è per qualificare un Pensiero Religioso  ( in questo caso l'Induismo) da contrapporre ad Altri, ma è la riflessione dell'Autore nel Capitolo 1. che ritengo di particolare interesse, soprattutto  se la riferisco alle mie personali riflessioni che in più occasioni ho esposto nel mio Blog, naturalmente non per avvalorarne i concetti, ma per offrire sicuri riferimenti per spunti di buona Riflessione, al Lettore interessato "all'evoluzione culturale dell'Uomo".

Il dharma dell'Induismo - Raimon Panikkar
prima edizione BUR Alta Fedeltà - ottobre 2006

dal Capitolo 1 (pag. 46)
Il periodo prevedico
(secoli XXX - XX circa a. C.)

(Prima parte)

Preistoria.
In tutto il subcontinente indiano si trovano numerosi resti di una civiltà preistorica unitamente a resti di una cultura megalitica e anche neolitica (2). Sono state localizzate anche anfore di ogni tipo, soprattutto funerarie, e pozzi funerari, così come sono state scoperte anche pitture rupestri e grotte abitate (3). Si pensò a un certo momento che l'India fosse stato il primo Paese a sviluppare l'industria del ferro anche se oggi questa affermazione non trova conferme.
Nulla di sicuro si può dire a proposito della spiritualità di queste culture preistoriche. Qualunque interpretazione si pensi di dare obbedisce a ragioni diverse e non alla semplice osservazione dei dati. Si è spesso scritto troppo alla leggera a proposito della religiosità dell'uomo preistorico. Pur consapevoli della mancanza di fondamento "storico" delle nostre affermazioni, vorremmo tentare di fare su questa spiritualità preistorica una breve considerazione basandoci su una certa antropologia e la lecita estrapolazione fondata sullo sviluppo successivo del dharma dell'induismo.
Si è voluto vedere nell'uomo preistorico una specie di animale selvaggio non ancora antropizzato e, di conseguenza, se ne è interpretata la religione come una specie di istinto di conservazione proiettato verso un futuro ultraterreno e la spiritualità come una serie di reazioni istintive condizionate dall'ambiente e dalle circostanze più diverse. Tutto questo, evidentemente, è in relazione al mito del "primitivo" e del "selvaggio" che fino a poco tempo fa ha dominato il campo degli studi etnologici(4). Senza addentrarci in altre disquisizioni vogliamo evidenziare quanto segue(5).
L'uomo "civilizzato" della cultura occidentale moderna si è abituato a considerare le sue facoltà volitive e intellettuali come la sostanza del suo essere e, in ultimi termini, a identificare il suo essere con la sua coscienza, pur vedendosi poi costretto ad ammettere uno strato subcosciente (e anche incosciente) di questo suo stesso essere cosciente. Tutto il resto non è considerato "umano". La distinzione scolastica tra atti "umani" che portano seco responsabilità morali e atti "dell'uomo" che ritengono solo il soggetto uomo quale portatore materiale di quell'atto, distinzione fruttifera nell'ordine morale, è stata estrapolata al punto da negare l'appellativo di "umano" a ciò che non ricada all'interno delle prime azioni interpretate alla luce di una coscienza individuale e chiaramente differenziata che, ecceziona fatta per lo stadio presente della cultura occidentale, a malapena si riscontra nella storia dell'umanità. Se la vita umana fosse solamente ciò che oggigiorno l'Occidente definisce "umano" la maggior parte dell'umanità non sarebbe umana nè l'uomo "primitivo" nè l'uomo "preistorico" sarebbero "uomini" nel pieno significato della parola. Inoltre un bilancio imparziale del secolo XX e dei primi anni del XXI, fa dubitare moltissimo del fatto che l'umanità oggi sia più umana che nei millenni passati. Una tale visione del progresso umano ci pare antropologicamente e psicologicamente inaccettabile.
Se così fosse, luomo attuale sarebbe espulso dal resto dell'umanità. Quegli "esseri" non sarebbero nostri fratelli e neppure uomini come noi. Potrebbero forse essere nostri antenati nel senso dell'evoluzione ma senza comunione nè comunicazione ontologica possibile, non fosse quella di una semplice continuità biogenetica. E di fatto esistono studi sulla preistoria, di antropologia e di etnologia, che non sono diversi dalle ricerche sulla fauna e la flora del nostro pianeta. Anche quì la nozione di Karman è illuminante in quanto la relazione con l'umanità dei tempi passati non è nè meramente biologica nè strettamente storica, è Karmatica (6).
Fine prima parte

Cordialità
Sopangi.

mercoledì 7 luglio 2010

67° Post - Accogliersi.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Riflessione:
L'Accoglienza è un "particolare" stato interiore, ma perchè possa portare i frutti sperati, è necessario che sia libero da "condizionamenti" emotivi.
E' un "abbracciare" senza che vi sia uno specifico pensiero come movente, è quel mutuo Accordo che il "libero spirito sensibile" riesce a manifestare, donando stupore a coloro che nè sperimentano gli effluvi.

Cordialmente
Sopangi.

venerdì 2 luglio 2010

66° Post - Comprendere e Partecipare.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Riflessione in rima:
La Democrazia è cosa Sana
se il Rispetto è nella "Tana",
se per "Tutti" è palese
che ogni Cittadino può contribuire,
al mantenimento e allo sviluppo del Paese.
Le giuste aspettative
sono "Sogni" della Gente,
le Leggi promanate,
dovrebbero dimostrarsi  i Segni evidenti
di un Governo Partecipativo,Intelligente.

Cordialità
Sopangi.
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