domenica 24 novembre 2013

231° Post - Distinzione e Reciprocità

Un saluto a chi mi legge.


Firenze - Gli Uffizi  - il Museo della Scienza
Distinzione e Reciprocità

Nel considerare la Reciprocità il sottinteso riconoscimento della altrui dignità e significato, ritengo poter dire che il "potere" che fa Distinguere, acquisito per merito, nelle sue molteplici componenti, possa essere condiviso ed esteso, per l'affermazione di una visione costruttiva, di mantenimento e perfezionamento vitale unitivo. 

Nel terminare questa mia breve riflessione, mi pregio di trascrivere dal Libro " L'Evoluzione Creatrice" di Henri Bergson -a cura di Marinella Acerra - Edizioni BUR Rizzoli - un breve Pensiero dell'Autore.

Cordialità,
Sopangi.

dalla INTRODUZIONE
L'intelligenza si è formata lungo un processo evolutivo fino ad arrivare all'uomo. E' uno strumento di adattamento, la facoltà di rispondere alle condizioni di vita che via via si presentano; di "pensare la materia". Si trova a suo agio nell'inerte, fra i solidi, su cui sono stati modellati i concetti e la logica. Ma può rappresentare la vita stessa? Essendo un prodotto del movimento evolutivo, può rappresentare l'essenza stessa di questo movimento, la vita? E' difficile costringere la vita dentro i quadri intellettuali, i concetti rigidi che mortificano la vita; ma la filosofia evoluzionista tenta proprio questa operazione: estende alla vita le spiegazioni che vanno bene per le cose inerti. Questo non significa che dobbiamo rinunciare a conoscere la vita in sé. Teoria della conoscenza e teoria della vita devono procedere insieme: una teoria della vita deve accompagnarsi a una critica della conoscenza; una teoria della conoscenza che non ricollochi l'intelligenza nel processo evolutivo della vita non può spiegare come si sono formati quegli schemi intellettuali e indicarci la via per oltrepassarli.

domenica 10 novembre 2013

230° Post - Autodeterminazione e Sensibilità Altruistica.

Un saluto a chi mi legge.



Penso "utile" considerare che l'atteggiamento di sottomissione (deficienza di ragionevole discriminazione) voluto nel "tempo" come modello educativo, non debba trovare nell'oggi, approvazione, poiché a mio avviso, può rappresentare di fatto, terreno fertile per i "professionisti" della manipolazione.

Il giudizio "altrui" nei confronti del proprio fare, può essere accolto e considerato, ma non assunto come "guida" indicatore, quando contrasti con il proprio intimo sentire.


Cordialità,
Sopangi.
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