giovedì 30 settembre 2010

92° Post - Diritti Umani e Reciprocità.

Un saluto a chi mi legge.


Riporto alcuni pensieri ricavati da WIKIPEDIA l'Enciclopedia libera, sull'argomento Diritti Umani, per evidenziare come le Capacità e Sensibilità Intellettive di Alcuni possano essere di beneficio indistintamente per tutti.

Cordialità
Sopangi. 

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali
in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione
e di coscienza e devono agire gli uni verso
gli altri in spirito di fratellanza."
(Primo articolo della Dichiarazione dei diritti umani)

La Dichiarazione universale dei Diritti Umani è un documento sui diritti individuali, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perchè avesse applicazione in tutti gli Stati membri.

si legge ancora:

La Dichiarazione dei Diritti Umani è un Codice etico di importanza storica fondamentale: è stato infatti il primo documento a sancire universalmente (cioè in ogni epoca storica e in ogni parte del mondo) i diritti che spettano all'essere umano. Idealmente la Dichiarazione è il punto di arrivo di un dibattito filosofico sull'etica e i diritti umani che nelle varie epoche ha visto impegnati filosofi di vario genere.

per ultimo:

La Dichiarazione è la base di molte delle conquiste civili della seconda metà del XX secolo, e costituisce l'orizzonte ideale della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, confluita poi nel 2004 nella Costituzione europea. 


mercoledì 29 settembre 2010

91° Post - Umanesimo.

Un saluto a chi mi legge e buone riflessioni.


Trascrivo dall'indirizzo http://www.letteraturaitaliana.org/umanesimo.html  una parte dell'articolo che tratta l'argomento UMANESIMO, dal cui contenuto è possibile promuovere utili riflessioni per meglio focalizzare e valorizzare i vari aspetti sociali del nostro tempo presente.

Cordialità
Sopangi.

Trascrizione:
Nel corso del 1400 si verifica una vera e propria svolta delle civiltà con dei fondamentali mutamenti nelle varie visioni del mondo e dunque nelle varie espressioni letterarie ed artistiche e negli studi scientifici. Quindi ha inizio una vera età nuova che, nella tradizionale periodizzazione storica, viene indicata come Rinascimento: in questa svolta l'Italia gioca un ruolo di primissimo piano in quanto anticipa sul tempo gli altri paesi europei. Naturalmente occorre tener presente che le periodizzazioni sono delle forzature e pertanto non dobbiamo immaginare fratture tra Basso Medioevo ed Umanesimo. Inoltre all'interno del periodo rinascimentale si distinguono due fasi:
l'Umanesimo (tutto il 1400), contrassegnato da un interesse fortissimo per l'antichità (riscoperta dei classici;studio della filologia; "imitazione" del mondo antico;
il Rinascimento (primi decenni del 1500), un periodo contrassegnato dal consolidamento della nuova civiltà, del trionfo della classicità e della cultura della corte (le signorie) e inoltre viene raggiunta la massima maturità espressiva nella letteratura e nell'arte.
Le strutture politiche
Nell'ambito della vita politica abbiamo visto che già nel corso del 1300 si delinea la nuova struttura signorile, perchè i conflitti tra le fazioni diventano talmente aspri da far saltare le istituzioni comunali, che risultano insufficienti a risolvere tali frizioni. Ciò fa si che prevalgano gli uomini più forti economicamente, aristocratici, che sono appoggiati dal popolo. C'è un ritorno ad una gestione di potere tradizionale: quindi vi sono famiglie che impongono la loro leadership tradizionale. Tra il 1400 e il 1500 le signorie si consolidano (Sforza e poi Visconti a Milano; Estensi a Ferrara; Duchi di Urbino). Possiamo subito dire che Firenze costituisce un caso particolare perchè agli inizi del 1400 il capoluogo fiorentino è ancora caratterizzato dalla presenza del comune. Nel 1435 Cosimo dei Medici sancisce l'inizio di questa signoria (i Medici erano una potentissima famiglia di banchieri e mercanti, ma non sono aristocratici).
I caratteri della signoria
La signoria costituisce un potere autoritario e gerarchizzato, che viene trasmesso per eredità ed è gestito da strette oligarchie. Nell'ambito di questo potere si sviluppa una nuova corte che deve cercare visibilità, dato che si apre una corsa sfrenata al prestigio, al lusso e alla cultura. Naturalmente rimane fuori il popolo: infatti questo prestigio è confinato nelle corti e pertanto buona parte della popolazione rimaneva esclusa.  

martedì 28 settembre 2010

90° Post - La Divinazione

Un saluto a chi mi legge e buone riflessioni.


In questo Post, voglio riportare alcune mie personali considerazioni sull'argomento "Divinazione", ma non per avvalorarne il senso, quanto per offrire spunti per eventuali ulteriori approfondimenti sul  "significato" di questa Idea , per meglio far comprendere le domande che  vorrei proporre, mi sono avvalso di alcuni pensieri ricavati da WIKIPEDIA l'enciclopedia libera - alla parola DIVINAZIONE - e che userò come introduzione alla mia riflessione, voglio aggiungere concludendo, che l'esposizione dell'argomento, nella mia riflessione è fatta in modo molto sintetico e non ovviamente con lo scopo di istruire, ben sapendo che coloro che conoscono l'argomento o che lo volessero approfondire hanno o avranno Fonti ben qualificate a cui rivolgersi.

da WIKIPEDIA :
La divinazione è nata a seguito del pensiero mitico della preistoria. Nei tempi antichi ha rappresentato un'evoluzione di conoscenza in un momento in cui scienza e magia non erano distinguibili -
Prima dell'avvento del metodo scientifico qualunque tipo di previsione ricadeva nell'ambito della divinazione.-
La divinazione scaturiva da una profonda convinzione che le cose del mondo fossero associate e si movessero contemporaneamente; il detto " così in cielo come in terra" non era una recitazione cadenzata, ma la constatazione evidente di una associazione universale.-
Sumeri, Accadi, e Babilonesi raccolsero, nell'arco di dieci o forse quindici secoli, decine di migliaia di presagi e li trascrissero accuratamente in manuali dettagliati.-
In Mesopotamia, come anche nell'antico Egitto e in altre Culture, gli oracoli sul re assumevano importanza nella vita sociale.-
Nell'antica Grecia la divinazione era regolata dalla religione e si esprimeva nella consultazione degli oracoli.-
Ogni città, esercito o corte reale aveva i suoi vati. In quelle epoche infatti era veramente importante conoscere l'avvenire sapere quel che gli dei riservavano agli uomini ed avere una guida da seguire in ogni atto della vita umana.-
 Riflessione: Divinare etimologicamente significa "predire il futuro per ispirazione divina"
Attraverso i vari documenti storici sulle modalità "conoscitive" di "coloro" che ci hanno preceduto nel tempo ed ai quali và il riconoscimento di quanto ci hanno tramandato, traspare l'evidenza che in certi "ambiti" l'uomo "pensa" che il proprio conoscere derivi da una Sfera che non appartiene alla propria esistenza umana, il "contatto" con questa Sfera, assume quindi una insostituibile operazione per affrontare e risolvere le importanti problematiche esistenziali, in mancanza di contatto-responso l'uomo si sente privo della conoscenza, atta a compiere quelle operazioni di valore fondamentale per il suo Ambiente sociale.
Nel tempo storico documentabile quindi, la pratica della Divinazione è evidente fin dai suoi albori, - ogni Re, Capo tribù, Sacerdote ecc.,può e deve rivolgersi a.............. per conoscere la corretta azione, le Divinità a cui si rivolgono assumono a seconda del tempo e del luogo, in cui sono "evocate", configurazioni ed aspetti diversi, ma la Pratica divinatoria rappresenta per tutti lo stesso "significato".
Ciò che voglio rendere evidente con questa mia riflessione è la "convinzione" dell'uomo antico, che tutto il proprio conoscere e quindi tutte le opere più importanti da lui attuate per la trasformazione e conservazione della propria vita sociale, gli derivi da Altro da lui, e tutte le Opere architettoniche, artistiche, che oggi possiamo ammirare nè sono testimonianza, le domande allora che pongo sono, come è nata la convinzione dell'Altro? come si è formata la capacità del contatto? quale realtà soggettiva potevano avere le Forze-Divinità a cui l'uomo chiedeva Istruzioni ed attraverso le quali ha lasciato testimonianze evidenti?


Cordialità
Sopangi. 

lunedì 27 settembre 2010

89° Post - La Scrittura

Un saluto a chi mi legge.

 
Riporto quì di seguito una sintesi dell'Articolo che tratta della Invenzione della Scrittura tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera, volendo evidenziare che la parola Invenzione non può dare una soddisfacente spiegazione nei confronti di un "evento" di importanza fondamentale per lo sviluppo delle Civiltà umane. Mi auguro che un giorno qualche Studioso sappia svelare il mistero che questa "Invenzione" porta in sè.

Enmerkar e il signore di Aratta è un poema sumerico di 636 righe, il primo di un ciclo in cui si narra del conflitto, probabilmente reale, che aveva contrapposto le città di Uruk e Aratta, intorno al 3000 a.C.. Il poema narra il sorgere della disputa fra Enmerkar, sovrano di Uruk, e il signore di Aratta (che in un poema successivo del ciclo viene identificato con Ensuh-Keshdanna). Enmerkar è un re leggendario che la lista reale sumerica colloca tra i mitici sovrani della I dinastia di Uruk. Aratta non è stata identificata, ma era certamente nell'altopiano iranico.
Il poema non descrive scontri armati, ma solo l'andirivieni di un messaggero che trasmette il pensiero dei due sovrani. La volontà del sovrano di Uruk di sottomettere Aratta al suo dominio si scontra con il rifiuto dell'altro sovrano, ma il problema della sovranità si intreccia con proposte di scambi commerciali tra le granaglie di cui è ricca Uruk e il legname e le pietre dure di cui è provvista la regione di Aratta.
Il brano più interessante del poema è probabilmente quello in cui il re di Uruk, volendo trasmettere un messaggio troppo complesso perchè sia ricordato con certezza dal messaggero, inventa la scrittura. 
prima di trascrivere il  brano sopra descritto oltre a ricordare come la parola "invenzione" lasci in ombra il significato vero di questo "evento" vorrei anche fosse posta l'attenzione sulla motivazione, dove non penso debba essere stata la complessità del messaggio da comunicare motivo valido per la "creazione dell'evento".

il brano nella traduzione di G. Pettinato:

"Il messaggero aveva la "lingua pesante" non era capace di ripeterlo;
Poichè il messaggero aveva la "lingua pesante", e non era capace di ripeterlo,
il signore di Kullab(Uruk) impastò l'argilla e vi incise le parole come in una
tavoletta;;
-prima nessuno aveva mai inciso parole nell'argilla-
ora, quando il dio sole risplendette, ciò fu manifesto:
il signore di Kullab incise le parole come in una tavoletta, ed esse furono
visibili."

Ed ecco la reazione dell'altro sovrano quando riceve la tavoletta:
"Il signore di Aratta, dall'araldo
prese la tavoletta lavorata artisticamente;
il signore di Aratta scrutò la tavoletta:
-la parola detta ha forma di chiodo, la sua struttura trafigge-,
il signore di Aratta scruta la tavoletta lavorata artisticamente." 

Questo brano anche se  trascritto nel nostro linguaggio è portatore di mistero e di poesia, ma come non chiedersi come il sovrano di Aratta sia stato in grado di " leggere" immediatamente il messaggio ricevuto?. 


Cordialità
Sopangi. 
    

giovedì 23 settembre 2010

88° Post - Il Senso della Vita.

Un saluto a chi mi legge.

Riflessione:
Il Senso della Vita.
Non vi è dubbio che ogni essere umano in qualunque luogo ed in qualunque condizione sociale sia venuto all'esistenza, per il semplice fatto di essere a sè stesso, porta connaturato il senso della vita.
Etimologicamente, la parola "senso" significa, percepire con il corpo, percepire con l'intelletto, quindi il senso della vita lo possiamo pensare come rappresentato dalle proprie capacità percettive, dalle proprie personali capacità di interpretare gli eventi della vita che sperimenteremo fin dall'inizio del proprio "esserci" e durante tutto il tempo della propria esistenza.
Naturalmente, avrà sommo valore per ogni essere umano, poter e saper valutare e comprendere il senso della vita anche della Comunità nella quale vive, che possiamo riferire, sia alla cerchia più ristretta, come all'umanità intera, poichè il senso della vita individuale, "sommato" ai sensi della vita di ogni "singolo" individuo, faranno (ed hanno fatto nel tempo passato), scaturire un Senso della Vita generale, comunitario, che potrà rappresentare una "guida" un "modello" o fonte di ispirazione per nuove idee, per mezzo delle quali ogni singolo potrà avera la possibilità di  modificare, ampliando ed arricchendo,  qualora lo voglia, il proprio personale senso di percepire e quindi vivere la propria vita.
E' infatti con la " qualità" delle proprie percezioni, che il personale senso della vita (la ragione dell'esistere) può essere affinato e consolidato, dando significato e valore all'esistere Individuale e della Comunità nella quale ognuno si troverà, per esservi partecipe.


Cordialità
Sopangi.

venerdì 17 settembre 2010

87° Post - Ispirazione e Creatività.

Un saluto a chi mi legge e buon ascolto.


Un ringraziamento all'Autore del Video.
Porgo rispettosamente alla Tua attenzione, Immagini di vita,
i suoi Profumi sono balsamo per il Tuo tempo trascorso,
i suoi Colori sono pennellate di sentimenti rivelatori,
le sue Vibranti manifestazioni sonore sono note musicali,
per infondere ritmo armonico alle Tue future azioni.


Cordialità
Sopangi.

86° Post - Orientamento e Azione.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Questo Video, magistralmente interpretato da Carlo Verdone nei suoi fantasmagorici Personaggi,  con l'ausilio di altri valenti Attori, può aiutarci a comprendere il significato della "semplicità operativa", modalità di valore, per argomenti che  dovessero rappresentare  per i nostri sentimenti più intimi le priorità del nostro vivere.
 

Cordialità
Sopangi. 

giovedì 16 settembre 2010

85° Post - I nostri Confini.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Precisazione:
presento nel mio blog  questo video, per le immagini che l'Autore è stato in grado di comunicarci ed anche per le melodie della Voce narrante, vorrei solamente rilevare un punto che non condivido e che voglio evidenziare - è quando la Voce dice che "non è a te che personalmente voglio parlare, ma all'energia che è in te" - questa separazione per me è "artificiosa" e per la mia attuale comprensione non può rientrare  nella mia visione della vita, preferisco non separare  nella realtà soggettivamente percepibile ciò che idealmente è stato concepito  della pulsante complessità vitale umana.

Riflessione:
essere anche "spettatori neutrali" delle molteplici manifestazioni della vita può essere un  modo  "semplice" per poterci  sintonizzare con quello Spettacolo Formale che percepiamo, assimilare sintetizzando  ciò di cui riteniamo avere bisogno,  coltivare ed espandere la propria personale consapevolezza  ampliando i confini dei  "propri" punti di vista ,  trovare in noi in ogni momento  le "risorse" necessarie per le esigenze che di volta in volta si presenteranno alla  nostra esperienza vitale.

Cordialità
Sopangi.

mercoledì 15 settembre 2010

84° Post - Analizzare e Riflettere.

Un saluto a chi mi legge e buone Riflessioni.


Riporto dal sito Internet http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=1918  un brano di una intervista effettuata da John Briggs a David Bohm, lasciando al Visitatore del mio Blog, l'analisi del "significato" di quanto viene espresso.

Cordialità
Sopangi.


Il Mondo come macchina.
D.B. - Nel secolo diciassettesimo l'idea era che l'universo fosse come un orologio fatto da Dio. Ogni parte è indipendente e interagisce spingendo e tirando rotelle e ingranaggi. Una macchina può essere smontata e rimodellata scambiando le parti. Poi la gente ebbe delle idee più raffinate sulla macchina. Diceva che era fatta di atomi che si tiravano e si spingevano gli uni con gli altri.
Adesso pensiamo che sia come un superconduttore. Qualunque sia l'ultimo modello di macchina, la gente pensa che sia il modello della natura. Il modello meccanico fa della natura un mezzo per un fine. Questo implica che la natura è lì perchè noi possiamo tirare fuori quello che vogliamo.
Io sostengo che questo modello non è adeguato. Non sono contrario a trattare le cose come delle parti, ma dobbiamo capire cosa significa la parola parte. Una parte non ha significato se non in termini di un tutto. L'idea di trattare una cosa come soltanto una parte, può funzionare un po', ma non per tempi lunghi.

Un ringraziamento all'Autore del Video.  


giovedì 9 settembre 2010

83° Post - La Festa della Rificolona

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Quanti ricordi e che tumulto di gioiosi sentimenti se guardo nella mia memoria i tempi della  giovinezza. La Festa della Rificolona era un evento che coinvolgeva tutta Firenze, noi ragazzi per primi, già molti giorni prima della ricorrenza ci preparavamo con le cerbottane e i cannucci, fatti con le strisce di fogli rettangolari ricavati dai quaderni di scuola o dai giornali quando si trovavano per poi andare a "caccia" di rificolone da forare la sera della Festa e poi le rificolone (appese alle canne di giunco),  delle più svariate forme e colori con quella candela dentro che quando accese emanavano quel Magico bagliore che allietava lo spazio circostante e che dire delle sfilate sull'Arno davanti al Lido, dove veniva addobbato a Festa un Barcone e dove da lì Narciso Parigi con le sue Canzoni e la sua Allegria e la Banda con i suoi Cantori, allietavano tutti i fiorentini che erano accorsi alla Ricorrenza, sistemati o sulle gradinate del Lido o sulle sponde dell'Arno, e poi la sfilata delle Barche con vere e proprie opere d'arte, mi ricordo che un anno anch'io ebbi la gioia di partecipare con una barca che rappresentava una Tartaruga, io ero sistemato dentro la Tartaruga e remavo per percorrere tutto il tragitto della Sfilata che andava dal Lido fino al Ponte San Niccolò e ritorno verso il Lido, era una vera impresa remare in quelle condizioni, eravamo negli anni 60 e mi ricordo di quando i miei amici che mi aspettavano al Ponte San Niccolò pe' vedemmi,  mi accolsero con una gragnola di sassi, era il modo per manifestare la loro amicizia.
Fortunatamente questa Bellissima tradizione in questi anni è stata nuovamente riscoperta per la gioia dei più giovani e non solo.


Cordialità
Sopangi.

sabato 4 settembre 2010

82° Post - Amicizia e Significato.

Un saluto a chi mi legge e buona visione.


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Riporto con rispettoso piacere  questo breve filmato (del noto Film, Non ci resta che piangere) a conferma del titolo del Post, nel quale oltre al "significativo" incontro con l'Uomo di conoscenza, si può cogliere  il genuino sentimento di Amicizia che i due Attori principali  seppero far trapelare attraverso l'interpretazione dei loro Personaggi,  accompagnati dalla bravura espressiva di tutti gli altri Attori del Film.

Cordialità
Sopangi. 

venerdì 3 settembre 2010

81° Post - Orientamento e Innovazione.

Un saluto a chi mi legge e buone riflessioni.

Isaac Newton.

Io non so come il mondo mi vedrà un giorno. Per quanto mi riguarda, mi sembra di essere un ragazzo che gioca sulla spiaggia e trova di tanto in tanto una pietra o una conchiglia, più belli del solito, mentre il grande oceano della verità resta sconosciuto davanti a me. ( Newton, Principia)
trascritto da - http://www.filosofico.net/newton.htm


Cordialità
Sopangi.   

mercoledì 1 settembre 2010

80° Post. ero il Presente sono il Futuro.

Un saluto a chi mi legge, buona visione e buone intuizioni


Un ringraziamento all'Autore del Video.

Questo 80° Post ha un Titolo particolare, da meditare, aperto alla sensibilità di chi  vorrà "pensarlo" e che voglio far accompagnare dal Frammento n° 13 tratto dal Libro Anassagora Frammenti e Testimonianze - Editore Bompiani a cura di Giovanni Gilardoni e Giampiero Giugnoli e dalla maestria canora di Muddy Waters.

Cordialità
Sopangi 

Frammento 13

Mentre tutte le altre cose hanno parte di ogni cosa, l'Intelletto è invece cosa illimitata, autocrate e non è mescolato ad alcuna cosa, ma, solo, egli  è in sé stesso. Se non fosse in sé stesso, ma fosse mescolato ad altro, parteciperebbe di tutte le cose, se mescolato a qualcuna. In tutto si trova infatti parte di ogni cosa, come ho detto prima, e le cose mescolate lo ostacolerebbero, sì che non dominerebbe alcuna cosa, come invero, solo, essendo in sé stesso. E' infatti la più sottile e la più pura di tutte le cose, e possiede completa conoscenza di tutto ed ha potenza in grandissima misura; e quante cose hanno vita, quelle più grandi e quelle più piccole, tutte domina l'Intelletto. E la rotazione del tutt'insieme dominò l'Intelletto sì che all'inizio si ruotasse. E dapprima dal piccolo si iniziò a ruotare, poi si ruota più largamente e ancora si ruoterà più largamente; e le cose composte e quelle separate e quelle divise tutte l'Intelletto conobbe. E quali stavano per essere e quali erano che ora sono e quante ora sono e quali saranno tutte ordinò l'Intelletto e la rotazione che compiono le stelle e il sole e la luna e l'aria e l'etere, quelli che sono separati. Proprio la rotazione determinò il separarsi e si separa dal rado il denso e dal freddo il caldo e dall'oscuro il luminoso e dall'umido l'asciutto. E vi sono molte parti di molti. Completamente però nulla si separa né si divide l'una cosa dall'altra tranne che l'Intelletto. E l'Intelletto è tutto eguale: quello più grande e quello più piccolo. Nessun'altra cosa è invece uguale a nessuna, ma quelle cose, di cui in essa si trova la quantità maggiore, queste, le più manifeste, ogni cosa è ed era come uno.
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