martedì 28 giugno 2011

148° Post - Paradiso.

Un saluto a chi mi legge.


La "parola" Paradiso evoca in chi la pensa, una condizione "speciale" non ordinaria, ma difficilmente rapportabile a luoghi usualmente conosciuti, credo comunque che l'esercitare la propria Immaginazione per cogliere visivamente quanto la Parola può evocare, sia atto di semplicità amorevole verso se stessi e verso il Mondo percepito.

Sono lieto così di riportare un estratto del Prologo del Libro di Alessandro Scafi il cui Titolo è 
" Alla scoperta del paradiso: un atlante del cielo sulla terra" Edito da Sellerio editore, Palermo.
Il Lettore interessato potrà trovare facilmente il Libro.

Cordialità
Sopangi 


Prologo : pag. 13, 14, 15, (un estratto):

La trasmissione Il paradiso in terra, andata in onda nel 2007 per la serie "Alle 8 della sera" (Rai, Radio2), è stata un viaggio radiofonico alla ricerca dei paradisi nascosti, e rivelati, nelle tradizioni più diverse.

Il radioascoltatore è stato condotto, per esempio, in India, in Cina, in Africa. Si è finiti addirittura sulla luna e si è parlato anche di paradisi interiori, perchè il paradiso sembra nascondersi nei posti più impensati.

Alla scoperta del paradiso è ora il libro, che l'autore ha elaborato a partire dalla trascrizione delle sue trasmissioni, trasferendo la fluidità sonora della parola parlata nella stabilità visiva della pagina scritta.

Dov'è il paradiso terrestre? Le menti più vivaci della cultura occidentale si sono arrovellate intorno a questa domanda.

Il paradiso sembra essere sempre altrove, sempre inaccessibile, sempre fuori dal tempo. E' esistito ieri, tornerà ancora domani, oppure è solo dietro l'angolo, in un'isola remota, oltre l'oceano. Il paradiso è una finestra sempre aperta sull'orizzonte dell'altrove. Il lettore è invitato anche a rivivere le vicende di quegli esploratori che con il loro ardimento e la loro dedizione hanno incluso nell'atlante delle terre conosciute luoghi fino ai loro giorni ignoti o solo leggendari. Con l'ambizione di scoprire nuove terre, per sete di conoscenza, prospettiva di guadagno o semplice voglia di gloria e di avventura, gli esploratori hanno spesso aperto nuove vie commerciali e modificato vecchi equilibri politici, ma hanno anche reso inevitabile nel tempo un dialogo culturale e religioso, allargando gli orizzonti degli indagatori dello spirito. Le grandi scoperte geografiche hanno concesso agli Europei la possibilità di scoprire che in luoghi a loro lontani altri uomini e altre donne hanno intravisto i bagliori di altri paradisi. Secondo le tradizioni più diverse, il paradiso si trova in luoghi remoti, nel distante passato, in un atteso futuro o nel profondo di noi stessi.
Scopriamo allora che tutti i popoli hanno la nostalgia di una gioia vissuta all'inizio di tutto, o l'anelito per una gioia da vivere alla fine di tutto; che tutte le civiltà hanno immaginato uno stato paradisiaco, un luogo paradisiaco, un tempo paradisiaco; che il paradiso non è da nessuna parte, eppure sembra essere ovunque.
ALESSANDRO SCAFI 

venerdì 24 giugno 2011

147° Post - Storia d'Italia

Un saluto a chi mi legge.


Ho dato il titolo a questo mio Post, Storia d'Italia, è lo stesso Titolo che riporta Wikipedia, l'enciclopedia libera. - dalla quale trascrivo la prima parte dell'Articolo.
Provare ad "immaginare" le "origini" abitate della Terra Italica nella quale siamo nati, lo ritengo un buon esercizio di comprensione inclusiva, naturalmente non intendo affrontare l'argomento della Storia d'Italia nel suo insieme, ma l'Articolo iniziale che trascrivo da Wikipedia, ritengo possa servire per il mio intento, naturalmente per il Lettore che volesse approfondire, oltre all'articolo  su menzionato ci sono Ben altre possibilità.
Storia d'Italia
da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Per storia d'Italia si intende, per convenzione, la storia della regione geografica italiana e dei popoli che l'hanno abitata, dotata - al di là delle molteplici differenze culturali e delle successive trasformazioni politiche - di una specifica identità che l'ha condotta nei secoli a essere riconosciuta come un unico soggetto storico. In un'accezione più ristretta, per storia d'Italia si intende invece la storia dello stato unitario, ossia la storia del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, nonchè degli eventi che condussero alla sua formazione, ossia la storia dell'espansione del Regno di Sardegna, tradizionalmente conosciuta come Risorgimento.

Preistoria
Il popolamento del territorio italiano risale alla preistoria, epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze archeologiche, L'Italia è stata abitata almeno a partire dal periodo Paleolitico. Tra i più interessanti siti archeologici italiani risalenti al Paleolitico, si ricorda quello di Monte Poggiolo, presso Forlì, di Isernia La Pineta presso Isernia, uno dei più antichi siti dove l'uomo ha usato il fuoco citato sulla rivista Science, e la Grotta dell'Addaura, presso Palermo, nella quale si trova un vasto e ricco complesso d'incisioni, databili fra l'Epigravettiano finale e il Mesolitico, raffiguranti uomini ed animali. Tra i popoli insediatisi nel Neolitico, quando l'uomo da cacciatore divenne anche pastore e agricoltore, si ricordano i Camuni (in Val Camonica).

Etruschi e genti italiche 
Le informazioni sulle genti abitanti la Penisola in epoca preromana sono, in taluni casi, incomplete e soggette a revisione continua. Popolazioni di ceppo indoeuropeo, trasferitesi in Italia dall'Europa Orientale e Centrale in varie ondate migratorie (Veneti, Osco-Umbri, Latini, ecc.), si sovrapposero ad etnie pre-indoeuropee già presenti nell'attuale territorio italiano, o assorbendole, oppure stabilendo una forma di convivenza pacifica con esse. Presumibilmente, queste migrazioni ebbero inizio in età del bronzo medio (e cioè attorno alla metà del II millennio a.C.) e si protrassero fino al IV secolo a.C. con la discesa dei Celti nella pianura padana. Fra i popoli di età preromana, meritano una particolare menzione gli Etruschi che, a partire dall'VIII secolo a.C., iniziarono a sviluppare una civiltà raffinata ed evoluta che influenzò notevolmente Roma e il mondo latino. Le origini di questo popolo non indoeuropeo, stabilitosi sul versante tirrenico dell'Italia centrale, sono incerte. Secondo alcune fonti, la loro provenienza andrebbe ricercata in Asia Minore, secondo altre, avrebbero costituito un'etnia autoctona. Certo è che, già attorno alla metà del VI secolo a.C., riuscirono a creare una forte ed evoluta federazione di città-stato che andava dalla Pianura Padana alla Campania e che comprendeva anche Roma ed il suo territorio. In Italia settentrionale, accanto ai Celti (comunemente chiamati Galli) e ai Leponzi, anch'essi Celti, vi erano i Liguri (originariamente non indoeuropei poi fusisi con i Celti) stanziati in Liguria e parte del Piemonte mentre nell'Italia nord-orientale vivevano i Veneti (paleoveneti) di probabile origine illirica o provenienti dall'Asia Minore ma molto più probabilmente, secondo la moderna ricerca, centro-europei.
Nell'Italia più propriamente peninsulare accanto agli Etruschi, convivevano tutta una serie di popoli, in massima parte di origine indoeuropea, fra cui: Umbri in Umbria; Latini, Sabini, Falisci, Volsci ed Equi nel Lazio; Piceni nelle Marche ed in Abruzzo Settentrionale; Sanniti nell'Abruzzo Meridionale, Molise e Campania; Apuli, Messapi e Iapigi in Puglia, Lucani e Bruttii nell'estremo Sud; Siculi, Elimi e Sicani (non indoeuropei, probabilmente autoctoni) in Sicilia. La Sardegna era abitata, fin dal II millennio a.C., dai Sardi, risultato di un probabile connubio tra le preesistenti popolazioni megalitiche presenti nell'Isola ed il misterioso popolo dei Shardana.
Alcune di queste popolazioni, stanziate nell'Italia meridionale e nelle isole, si troveranno a convivere, dall'VIII fino al III secolo a.C., con le colonie greche e fenicie (puniche) successivamente assorbite dallo stato romano.
Fra le popolazioni citate, oltre ai già citati Etruschi, ebbero un ruolo importante in epoca preromana e romana i Sanniti, che riuscirono a costituire un'importante federazione in una vasta area dell'Italia appenninica e che contrastarono a lungo l'espansione romana verso l'Italia meridionale. Nell'area laziale, invece, un posto a sé stante meritano i Latini protagonisti, insieme ai Sabini, della primitiva espansione dell'Urbe e forgiatori, insieme agli Etruschi ed ai popoli italici più progrediti (Umbri, Falisci, ecc.), della futura civiltà romana.

quì termino la trascizione, invitando il Lettore, qualora lo ritenga opportuno a continuare la lettura su Wikipedia.

Cordialità
Sopangi.

sabato 11 giugno 2011

146° Post - Appunti di Viaggio.

Un saluto a chi mi legge.

  
da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Oikeiosis è un termine introdotto dai filosofi stoici (ca. 300 a.C.) per indicare la realizzazione, il fine ultimo degli esseri viventi.
Secondo gli stoici è la conoscenza del proprio io, tramite la synaesthesis, ovvero la percezione interna. Grazie a questa conoscenza di sé, nasce l'istinto di conservazione che consente lo sviluppo del proprio essere.
Questa conoscenza di sé è accompagnata dal senso piacevole di compiacimento ovvero l'oikeiosis.
Grazie all'oikeiosis, secondo gli stoici, gli esseri viventi possono volare, nuotare, muoversi senza che nessuno l'abbia mai insegnato loro. In esso sono dunque racchiuse la forza, la salute, la bellezza, le funzionalità del corpo, così come anche l'amore per la propria specie e nell'uomo per la sua comunità.
Da qui per l'uomo prosegue la strada che lo condurrà alla moralità.

Buone riflessioni e considerazioni.

Cordialità
Sopangi.  

giovedì 2 giugno 2011

145° Post - Rappresentazioni Mentali.

Un saluto a chi mi legge.

Firenze, La Biblioteca Nazionale
  

Riflessione:
le "rappresentazioni mentali" che si costruiscono nella propria mente, della realtà oggettiva percepita, hanno un ruolo rilevante per ciò che sinteticamente viene definita "esperienza vitale personale"
Le "rappresentazioni mentali" quindi "contribuiscono" a formare la propria coscienza e conseguentemente a determinare i propri comportamenti, le proprie esperienze.
Il "contenuto" di una rappresentazione mentale a qualunque "oggetto" riferita, si è formato attraverso la propria costituzione psico-fisica ereditariamente costruita, attraverso l'educazione ricevuta nei primi anni della propria vita e conseguentemente negli anni che sono seguiti, attraverso le "scelte" che la propria coscienza progressivamente "formatasi" ha determinato, contribuendo così alla formazione di quel "bagaglio di esperienze" che, chiamato memoria, influisce sostanzialmente sulla propria esperienza vitale.
Avere consapevolezza dei "meccanismi" che si attivano nella formazione delle "rappresentazioni mentali" può metterci in condizione di sperimentare con responsabile libertà, ciò che "vogliamo" fare della "propria" vita.

Cordialità
Sopangi.
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