lunedì 21 aprile 2014

241° Post - Cultura consapevole.

Un saluto a chi mi legge.



Cultura consapevole.

Vi sono linee di pensiero che si ripetono, incrociandosi o sovrapponendosi più volte nel tempo, e, individuandosi in punti focali, assommano in loro significativi particolarismi che per loro struttura, possono determinare i più svariati e indefiniti comportamenti condizionati e condizionanti, contribuendo così alla formazione di poliedriche e discordanti personalità.
L'atto del conoscere, proporzionalmente edificato alla consapevolezza dei meccanismi attivanti, può predisporsi in fertilità creativa, "supporto" favorevole per una Soggettività armonizzante.


Cordialità,
Sopangi.

lunedì 7 aprile 2014

240° Post - Comporsi.

Un saluto a chi mi legge.

Firenze - Piazza Santissima Annunziata.

Comporsi.

Cogliendo il Senso del mio presente,
considerando i ragionevoli limiti,
che la costituita struttura individuata
porta in sé,
penso salutare "percorrere"
con nobile sentimento,
le alterne ritmicità del proprio esistere,
 donando pause ristoratrici
ai supposti perché.


Cordialità,
Sopangi.

domenica 23 marzo 2014

239° Post - della Diversità...il Significato.

Un saluto a chi mi legge.


     
 della Diversità...il Significato.

La capacità della possibile ragionevole inclusione
 nella propria coscienza, della Diversità vivente,
può essere equiparata
al "valore" dell'atto discriminante,
relativamente a ciò che viene
di volta in volta soggettivamente 
analizzato come Diversità,
in funzione della possibile comprensione del suo Significato.


Cordialità,
Sopangi.

sabato 8 marzo 2014

238° Post - darsi Significato...Assimilando.

Un saluto a chi mi legge.




Etimologicamente la parola "assimilare" significa, rendere simile e fare proprio.

riflessione personale:

l'atto dell'assimilare rappresenta a mio avviso, una "primaria" fase di apprendimento conoscitivo, costruttivo e costitutivo di ciò che si manifesta come "individualità".
Nella "spontaneità" dell'apprendere, l'assimilazione trova la propria funzionalità ed il proprio significativo compimento.
La ripetizione consapevolmente ritmica dell'atto dell'assimilare, ne potenzia la sua fattibilità creativa, beneficiando con ciò la capacità e possibilità dell'azione produttiva, traducendone così il senso di ciò, in significato "individuale" e facendo diventare l'atto, asse portante informativo e formativo, precipuo alla Costruzione del proprio ed altrui Significato vitale.

Cordialità,
Sopangi.

domenica 23 febbraio 2014

237° Post - Diritto alla "propria" Identità

Un saluto a chi mi legge.


Mi accingo ad esporre una mia riflessione personale di non facile comprensione, è un sintetico scritto attuato di getto, condito da geometrica astrazione e riferito al titolo di questo Post:

Il diritto alla Identità non può essere un "dovere" imposto "dall'esterno".
La costruzione identitaria è questione volitiva e si fonda sui "componenti" in proprio possesso.
La propria Identità è una "Questione" - io,me stesso - io e gli altri io - io e il Mondo animato - io nel Mondo animato - io con il Mondo animato.
Valori nelle disuguaglianze - La ragionevolezza delle Diversità vitali - Comporre, comporsi e ricomporsi nella Complessità.

Comprendere il senso del significato, dato all'idea del Ricomporre parti incognite di un Insieme non concettuabile e benché tale osservazione appaia contraddittoria, ritengo comprensibile il fatto ora menzionato, poiché nel mio intento esplicativo, il Ricomporre non può per sua logica affermativa, esser composto di immagini rappresentabili, poiché diversamente né occulterebbero l'intimo Valore e l'intrinseca Vitalità, che l'atto in se del Ricomporre, vuole rappresentare comunicativamente.
Il Ricomporre quindi, in questo specifico caso è atto in se, completo di senso e di significanza, senza aggiunta di alcunché, è modalità operante in ragionevole libertà, è l'atto "naturale" di manifestare una propria specifica operosità identitaria.


Cordialità,
Sopangi.

domenica 9 febbraio 2014

236° Post - Comporsi di Significato

Un saluto a chi mi legge.



Mi soffermo alla vista e promuovo attenzione,
colgo colore e forma
e con misurata sensibilità
provo a viverne l'intimo significato,

liberando la mente dall'automatismo della traduzione
per meglio comprendere,
 con la sintonizzazione
posso intuire il senso della comunicazione ispirante.


Cordialità,
Sopangi.

venerdì 24 gennaio 2014

235° Post - Volgendo lo Sguardo.

Un saluto a chi mi legge.





Mi pregio trascrivere dal Libro "Galileo Dialoghi dei Massimi Sistemi" - Oscar Mondadori - alcune note (illuminanti), tratte dalla "benefica" vita del Signor Galileo Galilei.


Cordialità,
Sopangi.


dalla Introduzione pagina VI
Galileo nacque a Pisa il 15 febbraio 1564 da Vincenzo Galilei e da Giulia Ammannati, ma si considerò "nobile fiorentino", perché di Firenze erano il padre e i suoi antenati.

si legge ancora dalla Introduzione - fine pagina XI e pagina XII
Mentre le nuove idee suscitavano polemiche violentissime e sarcastiche, Galileo, ottenute le adesioni dei maggiori astronomi e matematici del tempo ( e prima fra tutte quella di Giovanni Keplero, che quando riuscì a vedere i satelliti di Giove con un cannocchiale che Galileo stesso aveva inviato all'Elettore di Colonia, esclamò, con le estreme parole di Giuliano l'Apostata: "Vicisti, Galilaee!", volle recarsi a Roma per trar dalla sua, i dotti padri gesuiti del Collegio Romano, che, dopo i primi tentennamenti e le prime incerte osservazioni telescopiche fatte con un cannocchiale difettoso e di piccolo ingrandimento, s'accingevano a far sentire la loro autorevole parola d'approvazione.
Il viaggio del marzo 1611 a Roma parve ai nemici una fuga: si disse che Galileo era "disperato di poter rispondere e render buon conto delle sue asserzioni"; si sussurrò di dissapori a corte: e fu invece un viaggio trionfale. Ospite dell'ambasciatore di Toscana, circondato dai più illustri studiosi dell'Urbe, i padri gesuiti tennero in suo onore un'adunanza accademica alla quale vollero conferire particolare solennità facendo intervenire alcuni cardinali, e confermarono, se pure con qualche insignificante riserva, tutte le sue scoperte scientifiche; il papa Paolo V lo ricevette con benignità e "non comportò" ch'egli dicesse "pure una parola in ginocchioni"; alti prelati, aristocratici, "litterati" vollero guardare col portentoso "occhiale" il cielo e ascoltare la sua parola avvincente che dava incaute anticipazioni sulla vera struttura dell'universo.
Il cardinale Maffeo Barberini (il futuro papa Urbano VIII che poi lo perseguiterà sino alla morte e oltre) scrisse della "virtù ond'era ornato il signor Galileo" e la sua ammirazione esprimerà in seguito in versi latini; l'austero cardinale Bellarmino, pur non accettando se non come ipotesi le nuove idee, non disdegnò d'accostare l'occhio al "cannone overo ochiale" del "valente matematico"; e l'ammirazione generale veniva riassunta dal cardinale Del Monte in una lettera al granduca di Toscana, che concludeva: "se noi fussimo ora in quella Republica Romana antica, credo certo che gli sarebbe stata eretta una statua in Campidoglio, per onorare l'eccellenza del suo valore".

sabato 11 gennaio 2014

234° Post - Cronache da Firenze "fine '800"

Un saluto a chi mi legge e Buono Anno 2014


Mi pregio trascrivere dalla  Rivista Mensile "FIRENZE INFORMA" del Luglio-Agosto 2006 - Editore MEDIA POINT - Firenze -  un Piacevole Articolo sulla Firenze di fine '800.

Cordialità,
Sopangi.

Il ventre di Firenze, storia di un mercato che non c'è più.

"Non fu giammai così nobil giardino a quel tempo, egli è Mercato Vecchio che l'occhio e il gusto pasce al fiorentino".
Così, nel 1373 Antonio Pucci, campanaio e banditore, celebrava il Mercato Vecchio di Firenze.

Colori, grida e profumi dell'anima popolare.Ma quale poteva essere una giornata tipo nel Mercato Vecchio? Tutto era regolato dalla campana che era fissata alla Colonna dell'Abbondanza: le attività iniziavano con il sorgere del sole e terminavano poco dopo il tramonto, scandite dal suono di quel campanaccio. Entrando dal Baccano, che era un tratto di strada tra via Calzaiuoli e le logge del Mercato Nuovo, ci si trovava immediatamente in via Calimala e già si poteva dire di essere nel Mercato Vecchio, (oggi Piazza della Repubblica) che nel corso degli anni si era allargato a numerose vie limitrofe.
Era uno spettacolo di grida, risate, rumore di zoccoli dei cavalli di passaggio, suoni di musici che cercavano di rimediare qualche soldo, e poi i colori dei vari tendaggi che coprivano spesso la mercanzia di ogni bottega, una sorta di prolungamento di tela, spesso sgargiante, che si allungava per la strada, che sfiorava la gente, in una sorta di vera e propria casba. E gli odori, tra i più disparati: di fritto, di spezie, di pesce, miscelati al tanfo dei rifiuti di tutti i tipi che lordavano le strade, perché in quanto a igiene si stava maluccio.
Vicino alla Colonna dell'Abbondanza (che ancora oggi benché spostata di posto, si può ammirare in Piazza della Repubblica) per esempio, si spellavano le teste di agnello dopo averle scottate nell'acqua bollente della caldaia, e i resti si ammassavano negli angoli. Sulla sinistra di Calimala, si poteva trovare la bottega del Valenti, famoso per le acetose, le orzate e per il popone in guazzo.
L'umanità che brulicava era la più varia: serve affaccendate, cuochi con la sporta, contadini con carretti dalle campagne, popolani che cercavano di tirare avanti spendendo "co'gomiti" quel poco che avevano.
Lì, si fiancheggiava il palazzo dell'Arte della Lana dove c'erano i friggitori di roventini, di gnocchi, di sommommoli e di pesce che cuocevano in grandi padelle di rame. Nel tratto fino a via delle Sette Botteghe, avevano il negozio linaioli, canapai e venditori di ferracci. Nelle sere speciali, magari di venerdì e di sabato di qualche vigilia, oppure a Quaresima, lo spettacolo era sorprendente: "Le fiaccole delle padelle di sego, o dei lumi a olio infilati sopra un bastone, e le fiamme dei fornelli sui quali le padelle friggevano esalando l'acre odore di pesce e di baccalà, mandavano a distanza dei bagliori rossastri, degli sprazzi di luce e degli effetti di ombra curiosissimi" .
Si urlava richiamando i passanti e mostrando loro la cena da portare a casa: frittelle di mela, carciofi, baccalà, pesci d'Arno e fiori di zucca. I fumi e gli odori unti e grevi impregnavano i muri dell'Arte della Lana, che era una delle più antiche, famose e ricche di Firenze, con le sue 200 botteghe che davano lavoro a circa 3000 persone, e ben quattro tiratoi in città.

lunedì 23 dicembre 2013

233° Post - con l'Agire...Determinare.

Un saluto a chi mi legge, Buon Natale  e un Proficuo Nuovo Anno.





con l'Agire...Determinare...

determinare = dare termine a "qualcosa" - circoscrivere - dare un confine - portare al suo compimento vitale un progetto precedentemente "pensato" e "visto" immaginitivamente nelle sue possibili attuazioni e giustificazioni esteriorizzanti, tenendo doverosamente conto che la natura dell'idea da oggettivare, rappresentata dal suo contenuto e significato positivamente condizionante, dovrà essere "inserita" in un Contesto dinamico vitale, già esistente, e che i "Vantaggi pensati", che l'idea concretizzata dovrà manifestare, possano essere di beneficio e all'Ideatore e alla Vitalità estesa, nella quale il Pensatore dell'idea è consapevolmente inserito dandone con ciò, il suo ragionevole senso operativo.


Cordialità, 
Sopangi.

venerdì 6 dicembre 2013

232° Post - del Libero Intendere

Un saluto a chi mi legge.




Un utile chiarimento;
uso spesso nei miei Post, la parola "consapevolezza" - intendo precisare che per quanto mi riguarda, il significato "operativo" che do a questa "parola", può essere rappresentato dalla sua composizione strutturale e cioè da 'sapere', 'volontà' e da 'con', quale congiunzione dei due atti: con-sape-volezza = con-sapere-volere - questa "parola", richiama implicitamente, presenza in me stesso, vigilanza, possibile conoscenza delle cause motivanti che determinerebbero ancor prima che siano compiute, una qualche specifica azione, a cui è così possibile dare o meno il "proprio" consenso, - ed ancora, - stato "effettivo" di veglia.
Aggiungo inoltre, per il riconoscimento delle molteplici diversità, che la con-sape-volezza, che si attualizza in 'intima funzione', può essere rappresentata nella propria capacità estensiva, come una griglia di possibilità esplicative, con possibilità quindi di accrescimento-maturazione, relativamente alla conoscenza, appresa, assimilata, rielaborata, acquisita.

del Libero Intendere.

Riconoscere valorizzandola, la propria capacità di giudizio, attualizzandone, analisi e sintesi per una fattiva condivisione, rendendo evidente il limite alienante delle influenze culturalmente autoritarie, con la possibile e proficua maturazione di una consapevolezza estensiva e, Naturalmente inclusiva della distinguibile Complessità vitale.


Cordialità,
Sopangi.

domenica 24 novembre 2013

231° Post - Distinzione e Reciprocità

Un saluto a chi mi legge.


Firenze - Gli Uffizi  - il Museo della Scienza
Distinzione e Reciprocità

Nel considerare la Reciprocità il sottinteso riconoscimento della altrui dignità e significato, ritengo poter dire che il "potere" che fa Distinguere, acquisito per merito, nelle sue molteplici componenti, possa essere condiviso ed esteso, per l'affermazione di una visione costruttiva, di mantenimento e perfezionamento vitale unitivo. 

Nel terminare questa mia breve riflessione, mi pregio di trascrivere dal Libro " L'Evoluzione Creatrice" di Henri Bergson -a cura di Marinella Acerra - Edizioni BUR Rizzoli - un breve Pensiero dell'Autore.

Cordialità,
Sopangi.

dalla INTRODUZIONE
L'intelligenza si è formata lungo un processo evolutivo fino ad arrivare all'uomo. E' uno strumento di adattamento, la facoltà di rispondere alle condizioni di vita che via via si presentano; di "pensare la materia". Si trova a suo agio nell'inerte, fra i solidi, su cui sono stati modellati i concetti e la logica. Ma può rappresentare la vita stessa? Essendo un prodotto del movimento evolutivo, può rappresentare l'essenza stessa di questo movimento, la vita? E' difficile costringere la vita dentro i quadri intellettuali, i concetti rigidi che mortificano la vita; ma la filosofia evoluzionista tenta proprio questa operazione: estende alla vita le spiegazioni che vanno bene per le cose inerti. Questo non significa che dobbiamo rinunciare a conoscere la vita in sé. Teoria della conoscenza e teoria della vita devono procedere insieme: una teoria della vita deve accompagnarsi a una critica della conoscenza; una teoria della conoscenza che non ricollochi l'intelligenza nel processo evolutivo della vita non può spiegare come si sono formati quegli schemi intellettuali e indicarci la via per oltrepassarli.

domenica 10 novembre 2013

230° Post - Autodeterminazione e Sensibilità Altruistica.

Un saluto a chi mi legge.



Penso "utile" considerare che l'atteggiamento di sottomissione (deficienza di ragionevole discriminazione) voluto nel "tempo" come modello educativo, non debba trovare nell'oggi, approvazione, poiché a mio avviso, può rappresentare di fatto, terreno fertile per i "professionisti" della manipolazione.

Il giudizio "altrui" nei confronti del proprio fare, può essere accolto e considerato, ma non assunto come "guida" indicatore, quando contrasti con il proprio intimo sentire.


Cordialità,
Sopangi.

sabato 26 ottobre 2013

229° Post - Democrazia Unitaria

Un saluto a chi mi legge.




Il titolo di questo Post, "Democrazia Unitaria", non vuole essere di riferimento per un Partito politico, ma il personale richiamo ad una "esigenza" a cui la nostra "molteplice" società umana, dovrebbe guardare.
Nella mia personale riflessione naturalmente contestabile, vi è la constatazione implicita, dei molteplici gradi di Consapevolezza espressa e quindi uno "spettro" manifestato di diversità coscienziale in cui però gli estremi manifestati pur nella loro comprensibile diversità, "si toccano" e che a mio avviso rappresentano un "significato" evolutivo non ancora compreso nella sua  ragionevole complessità. 

Di seguito. mi permetto di riportare dal Libro di Richard C. Lewontin - Biologia come Ideologia "La dottrina del DNA" - Editore Bollati Boringhieri - un breve estratto a pagina 57 - Capitolo 4 - dal Titolo Nei libri di testo si racconta che...

Il tema affrontato dal Sig. Richard C. Lewontin,  lo ritengo estremamente importante e vorrei porlo all'attenzione.

Cordialità,
Sopangi. 

Nei libri di testo si racconta che...

Sostenere che tutta l'esistenza umana è controllata dal DNA ha molto successo e ha l'effetto di legittimare le strutture della società in cui viviamo. Non ci si accontenta, infatti, di affermare che le differenze di temperamento, capacità, salute fisica e mentale esistenti tra noi sono codificate nei nostri geni, ma si sostiene anche che le strutture politiche della società - la società competitiva, imprenditoriale, gerarchica in cui viviamo e che ricompensa differentemente i diversi temperamenti, le diverse capacità cognitive e i diversi atteggiamenti mentali - sono anch'esse determinate dal nostro DNA e, pertanto, immutabili. Infatti, dopo tutto, anche se noi fossimo biologicamente diversi l'uno dall'altro, questo di per sé non basterebbe a garantire una diversa attribuzione di potere e status da parte della società a persone che sono diverse. Per rendere completa l'ideologia del determinismo biologico, dobbiamo cioè avere una teoria della natura umana immutabile, una natura umana codificata nei nostri geni.
Ogni filosofia politica deve cominciare con una teoria della natura umana.

lunedì 7 ottobre 2013

228° Post - Parole per la via.

Un saluto a chi mi legge.



Parole per la via.

L'idea di impossibile
può rappresentare
la rappresentazione limitante
di un atteggiamento mentale,

ma può rappresentare anche
 la intelligente interpretazione
di un "limite"
che la Natura trasmette,
ed a cui la soggettiva sensibilità
può rivolgere 
la propria benefica valutazione.


Cordialità,
Sopangi.
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