domenica 1 maggio 2011

140° Post - Il Cielo

Un saluto a chi mi legge.


Mi appresto a scrivere una introduzione ai Post 141 e 142 che seguiranno a questo Post, il cui Titolo vorrebbe anticipare ciò che sarà l'argomento dei due Post successivi.
L'idea è venuta leggendo il Libro dell'Autore, Eugenio Lo Sardo " Il Cosmo degli Antichi" - edito da DONZELLI Editore - le pagine che trascriverò sono la 112 nella parte finale, la 114 la 115 e la 116 nella parte iniziale del Capitolo "Astronomi e Astrologi".
Circa il Libro in oggetto vorrei riportare alcune frasi finali riferite all'Autore e che si possono leggere sul retro della Copertina :
Attraverso immagini e visioni, l'autore ricostruisce le molte strade tentate per spiegare alcuni enigmi del cosmo che solo con Galileo e la rivoluzione scientifica cominciarono a trovare un'adeguata risposta.
Una lettura affascinante, una sintesi quanto mai completa e di estrema chiarezza per ripercorrere le mille credenze sull'universo e la sua natura e le spiegazioni che gli uomini si sono dati a cavallo dei secoli e delle civiltà.

Introduzione ai Post 141 e 142.
Verso la metà del 1500 e fino alla metà del 1600 (e successivamente fino ai nostri giorni) si verificò un profondo cambiamento relativamente alla "visione" del Cosmo. Visione che fino a quel momento, il 1500, aveva formato le Coscienze di molti Popoli. (Non ho volutamente inserito i Nomi degli scienziati-astronomi che ebbero il "merito" con il loro studio e ricerca, di determinare il "cambiamento" della visione del Cosmo, per favorire l'approfondimento dell'argomento, al Lettore che nè riconoscesse il valore.)
Credo peraltro, che ancora oggi in non pochi " ambienti" sia data "particolare" attenzione a quella Visione del Cosmo che ha preceduto il "cambiamento" avvenuto appunto verso il 1500, naturalmente non è mia intenzione entrare nel merito, nè dare giudizi sulle motivazioni, poichè come più volte ho scritto, non è  compito di questo mio Blog.
Da "comune" cittadino, posso però porre degli interrogativi, con l'augurio che Coloro che hanno le capacità ed il "ruolo" di "tracciare" le linee conoscitive per la Comunità Umana, attraverso la loro "riverente onestà intellettuale", sappiano indicare facendolo comprendere, come il contenuto formale delle "Credenze" (che dovrebbero nel loro significato e scopo, orientare dando risposte agli interrogativi a cui la Gente "comune" esercita il proprio intimo sentire, senza poterne dare individuale soluzione), non debbano poi determinare ulteriori difficoltà di comprensione, quando i loro "contenuti" si considerino nel rapporto con le attuali "conoscenze" astronomiche e scientifiche.
Ho pensato così di riportare lo scritto (sono appunto le quattro pagine che proporrò nei due Post successivi) che trascrivo dal Libro "Il Cosmo degli Antichi" che dovrebbe servire nel mio intento a stimolare una "riverente" e responsabile riflessione, sul Valore del suo significato e sulla verifica se il  suo "contenuto"  ancora oggi possa servire come riferimento per i nostri interrogativi sui significati del nostro vivere.
In ultima analisi i Post 141 e 142 vorrebbero rappresentare un "esercizio" di buona analisi intellettuale su ciò che "pensiamo" della Realtà che "tutti"  ci troviamo a condividere e sperimentare nella sua essenzialità sensorialmente percepita, ma che  "intellettualmente" possiamo rappresentarci in molteplici modi, secondo,  "l'educazione" ricevuta.

Cordialità
Sopangi.

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