sabato 5 novembre 2011

168° Post - La Reciprocità.

Un saluto a chi mi legge.


In un Film italiano del 1981, del Regista Mario Monicelli, il cui Titolo era "Il Marchese del Grillo" con interprete principale il non dimenticato Alberto Sordi, si può ascoltare vedendola, una scena del film in cui il Marchese del Grillo (Alberto Sordi) rivolgendosi ad un gruppo di "plebei" si esprime in una colorita frase : io sono io e voi non siete un cazzo ! -
Questa espressione, che suscita nello spettatore una certa ilarità, ha a mio avviso un significato che è espressione di un "convincimento" che è andato formandosi in tempi molto remoti, quando cioè le "distinzioni" di Classe, si andarono via via costituendo e poi affermando nei gruppi sociali del tempo, dando l'avvio a specifiche "gerarchie" di valore e di comportamento.
Il significato di tale frase rispecchia palesemente un senso di distinzione di se dall'altro ed incorpora necessariamente un atteggiamento distruttivo (in riferimento al valore che l'altro può avere) di selettività tesa a salvaguardare i propri privilegi eventualmente acquisiti. Penso che tale atteggiamento, che non appartiene ad una società in modo particolare, ma che si può riscontrare in molti gruppi umani che si sono andati costituendo nel tempo, si sia "propagato" come una eco nella struttura del Pensiero Umano che via via si è andato evolvendo, al punto che è possibile ritrovarlo (tale convincimento) in qualunque ambito, sia privato che sociale. Voglio dire cioè che ogni individuo ereditando in sè tale atteggiamento, può più o meno consapevolmente avere un comportamento che rifletta la "distruttività" che la frase sopra riportata esprime. 
Nel mondo di oggi, è possibile che in alcune Persone che sono chiamate per i Ruoli che rivestono, a dare indicazioni di "operatività", si possa vedere purtroppo un simile "atteggiamento" con tutto ciò che ne consegue, riducendo di fatto i benefici che l'operatività che queste stesse Persone hanno indicato per il bene dei più, dovrebbero avere.
Il Mondo nel quale oggi viviamo e siamo, penso abbia bisogno di coltivare il riconoscimento del significato di un forte Sentimento di Reciprocità in tutti gli ambiti siano essi privati o sociali, perchè pur nelle ragionevoli Differenze, di cultura o posizione sociale od altro, il Senso della Reciprocità possa  essere verificato come  il giusto modo operativo attraverso il quale si determinerà il Buon Utile per tutta la Comunità presente e futura.

Cordialità,
Sopangi.

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