martedì 16 agosto 2011

156° Post - Mente e Materia.

Un saluto a chi mi legge.


Anche il Titolo di questo Post, Mente e Materia (il cui scritto lo riporterò quì di seguito) lo ricavo dal Libro di Arthur W. Osborn i cui dati ho riportato nel precedente Post.
Voglio precisare che la trascrizione che qualche volta faccio degli scritti di vari  Autori, non vuol significare la mia adesione al loro Pensiero, ma quando gli argomenti trattati possono servire ad esercitare la propria Riflessione su Temi di interesse generale, mi permetto di trascriverne alcuni contenuti con sentimento di riconoscenza. Penso che volendo adoperare le proprie personali facoltà, per Ricercare possibili risposte ai perchè che si presentano nella propria Mente, non si possa non condividere una "Condizione" di libertà personale pur nel rispetto di Coloro che Cercando, hanno trasmesso "proprie" considerazioni sui vari Argomenti.

Cordialità
Sopangi.

Dal Libro l'asse e il cerchio  Capitolo XIV  L'UOMO - 
pag. 96 MENTE E MATERIA

La visione popolare dell'uomo è quella di una creatura fisica provvista di una mente. Talvolta si afferma che questo rapporto è di mente e materia. Alcuni anni fa pensavamo di sapere di che cosa parlavamo quando usavamo il termine "materia". Ma i tempi sono cambiati, e "materia", nel senso di una sostanza tangibile e universale, ha cessato dall'aver un significato alla luce della fisica moderna. Non che la materia abbia cessato di esistere; non è mai esistita. E' sempre stata una teoria per spiegare la nostra esperienza sensoriale. I filosofi, in quanto distinti dagli scenziati, erano chiaramente consapevoli che la nostra conoscenza diretta è di dati sensoriali e non di "materia". Il problema di cosa si nasconda dietro queste esperienze sensoriali era, e rimane, irrisolto. Materia è un termine utile e niente di più.
Questo, tuttavia, non è il punto di vista comune. Per l'uomo comune la materia è qualcosa di reale, e quando egli urta con lo stinco contro un sasso non ha nessun dubbio di aver avuto uno spiacevole contatto con la "materia". Ma, naturalmente, non ha fatto nulla del genere. Quello di cui è effettivamente a conoscenza è l'estrema sensazione tangibile dovuta al suo violento contatto con il sasso. Anche gli altri sensi registrano il sasso, perchè egli lo può vedere, forse odorare e assaggiare, e così via. Ma in tutto ciò egli è ancora imprigionato nel cerchio dei suoi dati sensoriali. La natura essenziale del fenomeno "sasso" rimane ignota. Pochi fra noi dubitano che ci sia qualcosa di esterno, ma quel che sia questo "qualcosa di esterno" apre il campo ad ogni tipo di speculazione. Una delle speculazioni che ha causato la maggiore difficoltà intellettuale è stata la supposizione che la "materia" è morta. Oggi non siamo più così preoccupati da questa idea, perchè la "materia" è praticamente scomparsa dietro un paravento di equazioni matematiche.
Non ci si deve meravigliare molto se il rapporto tra mente e materia non è mai stato compreso. Come potrebbe mai esserci un rapporto tra vita e morte?.
Col passare degli anni i polemisti si sono trovati in un vivo disagio nei loro tentativi di sposare questa coppia incompatibile che guarda insistentemente in direzioni opposte. Alla fine si comprese che il matrimonio era impossibile ma che l'uno o l'altro dei due doveva cessare di esistere. Non ci fu dubbio su chi dovesse andarsene quando fu chiaramente riconosciuto che la "materia morta" non era mai stata oggetto di esperienza; che in realtà uno dei due partners che stavamo cercando di mettere insieme era una teoria!
La nostra certezza indubitabile appartiene alla vita. Oggi possiamo contemplare un universo vivente e considerare tutti i rapporti all'interno di esso in termini di differenti gradi di vita.
 

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