Un saluto a chi mi legge e buone riflessioni.
In questo Post, voglio riportare alcune mie personali considerazioni sull'argomento "Divinazione", ma non per avvalorarne il senso, quanto per offrire spunti per eventuali ulteriori approfondimenti sul "significato" di questa Idea , per meglio far comprendere le domande che vorrei proporre, mi sono avvalso di alcuni pensieri ricavati da WIKIPEDIA l'enciclopedia libera - alla parola DIVINAZIONE - e che userò come introduzione alla mia riflessione, voglio aggiungere concludendo, che l'esposizione dell'argomento, nella mia riflessione è fatta in modo molto sintetico e non ovviamente con lo scopo di istruire, ben sapendo che coloro che conoscono l'argomento o che lo volessero approfondire hanno o avranno Fonti ben qualificate a cui rivolgersi.
da WIKIPEDIA :
La divinazione è nata a seguito del pensiero mitico della preistoria. Nei tempi antichi ha rappresentato un'evoluzione di conoscenza in un momento in cui scienza e magia non erano distinguibili -
Prima dell'avvento del metodo scientifico qualunque tipo di previsione ricadeva nell'ambito della divinazione.-
La divinazione scaturiva da una profonda convinzione che le cose del mondo fossero associate e si movessero contemporaneamente; il detto " così in cielo come in terra" non era una recitazione cadenzata, ma la constatazione evidente di una associazione universale.-
Sumeri, Accadi, e Babilonesi raccolsero, nell'arco di dieci o forse quindici secoli, decine di migliaia di presagi e li trascrissero accuratamente in manuali dettagliati.-
In Mesopotamia, come anche nell'antico Egitto e in altre Culture, gli oracoli sul re assumevano importanza nella vita sociale.-
Nell'antica Grecia la divinazione era regolata dalla religione e si esprimeva nella consultazione degli oracoli.-
Ogni città, esercito o corte reale aveva i suoi vati. In quelle epoche infatti era veramente importante conoscere l'avvenire sapere quel che gli dei riservavano agli uomini ed avere una guida da seguire in ogni atto della vita umana.-
Riflessione: Divinare etimologicamente significa "predire il futuro per ispirazione divina"
Attraverso i vari documenti storici sulle modalità "conoscitive" di "coloro" che ci hanno preceduto nel tempo ed ai quali và il riconoscimento di quanto ci hanno tramandato, traspare l'evidenza che in certi "ambiti" l'uomo "pensa" che il proprio conoscere derivi da una Sfera che non appartiene alla propria esistenza umana, il "contatto" con questa Sfera, assume quindi una insostituibile operazione per affrontare e risolvere le importanti problematiche esistenziali, in mancanza di contatto-responso l'uomo si sente privo della conoscenza, atta a compiere quelle operazioni di valore fondamentale per il suo Ambiente sociale.
Nel tempo storico documentabile quindi, la pratica della Divinazione è evidente fin dai suoi albori, - ogni Re, Capo tribù, Sacerdote ecc.,può e deve rivolgersi a.............. per conoscere la corretta azione, le Divinità a cui si rivolgono assumono a seconda del tempo e del luogo, in cui sono "evocate", configurazioni ed aspetti diversi, ma la Pratica divinatoria rappresenta per tutti lo stesso "significato".
Ciò che voglio rendere evidente con questa mia riflessione è la "convinzione" dell'uomo antico, che tutto il proprio conoscere e quindi tutte le opere più importanti da lui attuate per la trasformazione e conservazione della propria vita sociale, gli derivi da Altro da lui, e tutte le Opere architettoniche, artistiche, che oggi possiamo ammirare nè sono testimonianza, le domande allora che pongo sono, come è nata la convinzione dell'Altro? come si è formata la capacità del contatto? quale realtà soggettiva potevano avere le Forze-Divinità a cui l'uomo chiedeva Istruzioni ed attraverso le quali ha lasciato testimonianze evidenti?
Cordialità
Sopangi.