Mi sono permesso, nel Titolo del Post, di scrivere , la "mia" Firenze - naturalmente non per appropriarmi della Città del Fiore - ma, questo è certamente un modo "affettuoso" di Tutti i fiorentini di esprimersi nei riguardi della propria Città.
Sia in questo che in altri Post che seguiranno, riporterò Immagini della "mia" Firenze che ricavo da varie fonti che di volta in volta mi premurerò di citare. Ritengo dover dare Intervallo alle molte mie considerazioni che compongono questo Blog e cosa posso trovare di meglio per fare ciò se non rivolgermi con Immagini alla "mia" Città !
D'altra parte, sono giunto al Post con il presente 243° e quando iniziai, mai avrei pensato di arrivare così "lontano" - ho avuto modo ed occasione di esprimere molte considerazioni e chi vorrà, potrà coglierne senso e significato fin dal mio primo Post.
La presente Immagine è tratta da una raccolta che fu Editata negli anni 90' (se ben ricordo) dal Giornale La Nazione di Firenze in collaborazione con la Libreria Editrice Fiorentina. Nella Presentazione della Raccolta si legge :Giuseppe Zocchi cronista, fotoreporter di una Firenze settecentesca, fissa in immagini i suoi palazzi, monumenti, ponti, strade, scorci insoliti, ed una insolita consuetudine - per noi oggi - con le vie d'acqua. A parte queste ultime, seguendo le immagini dello Zocchi, par di girare oggi alle quattro del mattino per Firenze, senza ingombri di traffico. Potrebbe essere , se non la popolasse un'umanità varia, non scontata, né rituale, ma viva, colta nelle sue quotidianità, nelle sue relazioni sociali, nei suoi abiti e costumi ................." la Presentazione continua nelle sue descrizioni - aggiungo una breve presentazione dell'Autore, sempre tratta dalla Raccolta -
Giuseppe Zocchi, nativo del territorio fiorentino all'incirca nel 1717, fece ottimi studi sotto la protezione del nobile mecenate Marchese Andrea Gerini.
Per concludere, ritengo doveroso precisare che l'incisione che l'Immagine sopra riportata rappresenta, è stata da me colorata negli anni 90' con l'intento sincero di aggiungere una personale "emozione" - alla bravura indiscussa dell'Autore, e che è servita soltanto per scopo personale.
La Piazza Santa Trinità
Sfilano nella veduta il Palazzo Bartolini Salimbeni (1517-1520);
il Palazzo Buondelmonti con la sua loggia (XIII°sec.)
il complesso merlato Spini-Ferroni con al centro la prospettiva
scenografica del Ponte Santa Trinità.
La colonna commemora (1560) la vittoria di Cosimo I° a Scannagallo.
Fonte LA NAZIONE in collaborazione con LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA
Cordialità,
Sopangi.